Pescara. All’orizzonte uno spauracchio che terrorizza gli automobilisti, niente multe o ritiri di patenti, ma la mano nel portafogli va messa ugualmente. Solo lo scorso luglio una sentenza del Tar aveva rigettato l’ordinanza pedaggi asse attrezzato, condannando la società autostrade a risarcire i molteplici automobilisti incappati nelle maggiorazioni. E se in molti pensavano di aver vinto la lotta, poco tempo è bastato per riaccendere la battaglia. Quasi certo è che nuovi pedaggi, dal prossimo anno dovrebbero andare a tassare l’Asse attrezzato che collega Pescara a Chieti. E tra i tanti preoccupati c’è anche il Comune di Pescara che in ansia sembrerebbe essere più per il suo portafogli che per quello degli automobilisti. Sì, perché se dovesse scattare il pedaggio, a beneficiarne sarebbe esclusivamente l’Anas, che da 27 anni gestisce a titolo gratuito l’asse viario, di proprietà però del Consorzio Industriale, al momento beneficiario esclusivamente di una lunga lista di debiti e azioni legali di creditori.
L’Ente ha infatti oltre 34milioni di euro di debiti, legati alla realizzazione dell’asse attrezzato con fondi Casmez. 34milioni di euro di debiti determinati da espropri e oneri di costruzione non ancora saldati da oltre vent’anni, facendo lievitare somme e interessi, senza stabilire però la durata della concessione e soprattutto un termine entro il quale le due parti avrebbero dovuto regolare il rapporto. Il Comune chiede dunque la Convocazione di un vertice urgente tra Regione Abruzzo, Anas e Consorzio Industriale per far luce sulla vicenda. “Da detentore del 23 per cento delle azioni del Consorzio, l’amministrazione vuole vederci chiaro, andando a definire il rapporto giuridico che lega l’Anas al Consorzio”, ha detto il Presidente della Commissione Finanze Renato Ranieri al termine del vertice odierno sulla tematica.
L’Anas, dopo aver incassato per anni i finanziamenti statali per la manutenzione dell’infrastruttura, oggi andrebbe dunque a godere anche dei soldi dei tanti automobilisti costretti ad usufruire dell’Asse.
“L’introduzione del cosiddetto pedaggio per il transito sull’asse attrezzato rischia ora di trasformarsi nell’ennesima farsa per il Consorzio – ha dichiarato il Presidente Ranieri. Ma se tale onere dovesse realmente entrare in vigore l’unica beneficiaria sarà l’Anas che, senza aver speso un solo euro per la realizzazione della struttura, conterà di introiti non indifferenti. Ci pare dunque più opportuno che gli eventuali introiti derivanti dal pedaggio sull’asse attrezzato, nella malaugurata ipotesi che quest’ultimo non si dovesse riuscire a fermare, dovranno essere compartecipati dal Consorzio che, in tal modo, riuscirebbe anche ad archiviare il capitolo debiti, considerando tra l’altro che lo stesso Organismo”. Nonostante dubbi e incertezze, gli sventurati automobilisti sembrano essere i soli malcapitati della vicenda.
Monica Coletti