L’Aquila. A una settimana dalla designazione ufficiale, il Consiglio comunale dell’Aquila ha bocciato ieri la nomina di Antonio Cicchetti a vice commissario per la ricostruzione. Il consiglio, infatti, dopo una lunga discussione, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno, proposto una settimana fa dal consigliere Enrico Perilli (Rc), che impegna il sindaco Massimo Cialente a chiedere la revoca del vice commissario.
Favorevoli, oltre a Rifondazione, anche Italia dei valori, Comunisti italiani, Pd, Impegno per L’Aquila, L’Aquila città unita e Sinistra per L’Aquila: 16 consiglieri in tutto, con un numero legale che non è mancato nonostante l’assenza del centrodestra.
“Sulla base dell’ordinanza che contiene la nomina” aveva spiegato Perilli “la retribuzione di Cicchetti è equiparata a quella del coordinatore della Struttura tecnica di missione Gaetano Fontana, 40 mila euro al mese. È vergognoso che in questa città ci siano due manager che guadagnano, insieme, 80 mila euro al mese, con i quali si potrebbero risolvere molti problemi legati all’emergenza”.
Nell’ordine del giorno presentato ieri si leggeva chiaramente che “il dottor Cicchetti non ha mai ricevuto una legittimazione democratica e popolare per ricoprire tale incarichi apicali. Gli enti locali, inoltre, costantemente esautorati delle proprie funzioni, dovrebbero tornare ad amministrare il proprio territorio e la nomina di un nuovo Commissario allontana questo processo di riappropriazione delle funzioni statutarie degli enti locali”.
Il prossimo passo è la presentazione, da parte del sindaco, al premier Silvio Berlusconi e al commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, della contrarietà del Consiglio stesso alla nomina di Cicchetti a vice commissario, con la conseguente richiesta ufficiale della revoca dell’incarico.