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Discarica Spoltore, lotta aperta al consiglio comunale straordinario

Spoltore. Si è aperta alle diciotto in punto con 19 presenti all’appello la seduta straordinaria del consiglio comunale aperto nella sala consiliare del Municipio di Spoltore. Argomento all’ordine del giorno: “discarica Fosso Grande”. In sala tutto il comitato “No alla discarica” e i tanti cittadini che hanno sottoscritto la petizione lanciata dal comitato stesso per dire no ad un impianto che come una nube di fumo, o meglio di “diossina”, fa ombra sulla terra di confine tra Pescara e Spoltore.

 

Tra i grandi assenti la Deco, società che dovrebbe realizzare l’opera, forse impegnata a difendersi su altri fronti (si veda lo scandalo rifiuti). Mentre in prima fila tra i presenti l’assessore all’ambiente del Comune di Pescara Isabella Del Trecco e il consigliere comunale di Rifondazione, Maurizio Acerbo.
Un “brillante” sindaco Ranghelli ha aperto le danze. Con un tono pacifico ma deciso, ha esternato tutto il suo rammarico, quel rammarico legato al nome della sua Spoltore che nei giorni passati è riuscita, seppur nel suo provincialismo, a spodestare grandi nomi dalle prime pagine dei quotidiani, “con un progetto che non ha ancora né capo ne coda”, dice lui. “Ribadisco che non stiamo parlando di discarica, bensì di impianto di lavorazione della raccolta differenziata”, ha sottolineato Ranghelli. Tempo un secondo dalla fine di tali parole che in aula si solleva un polverone, i cittadini infuriati non si fanno volare la mosca sotto il naso, e ovviamente alla “botta” segue la risposta.  “Sindaco, discarica o non discarica, lei ha mai aperto un cassonetto con dentro bottiglie di plastica, profuma?”, urla il signor Marcello dal fondo dell’aula.
Giustificazioni su giustificazioni, quasi un volersi esimere dai proprio compiti quanto l’amministrazione dimostra, quel progetto in sostanza loro se lo sono trovati lì già pronto e non hanno potuto far altro che dire sì. La colpa sarebbe tutta della precedente giunta, che già nel 2006 avrebbe fornito l’appoggio dovuto alla società privata per mettere a punto la proposta. In più al consiglio dovrebbero anche esser riconosciuti dei meriti, da quanto gli amministratori ci tengono a sottolineare: “noi questa proposta l’abbiamo parecchio migliorata, dopo averne decretato in un primo momento l’inammisibilità, e ora ha le carte in regola”, ha detto l’assessore all’urbanistica del Comune di Spoltore, Partenza. Eh sì, perché da quanto si evince dalle dichiarazioni comunali, quell’area, classificata come area agricola, sarebbe invece un’area fortemente degradata che l’amministrazione mira a recuperare portando un’area di verde attrezzato e ben 600 mila euro nelle casse comunali. “Verde attrezzato, ma se abbiamo un’area verde naturale”, ribattono i cittadini. L’assessore Partenza nel suo intervento ha difeso a spada tratta il progetto, “forse perché lui non ci abita”, così come ha sottolineato. Ad inscenare cotanto caos, secondo Partenza, sarebbe solo la fervida immaginazione del Comitato con a capo Luciano Troiano, quel comitato che “sta prendendo in giro i cittadini”, ha detto l’assessore, tirando un calcio alla diplomazia.  Il sindaco ha mostrato poi di tenerci a quell’area, anche lui si è definito preoccupato, però nel frattempo la discarica o meglio l’impianto per il trattamento di recupero del materiale proveniente dalla raccolta differenziata può andare avanti. E quando la parola è toccata alla Del Trecco, l’assessore di certo non gliele ha mandate a dire al Comune di Spoltore. “L’approvazione del progetto è il frutto di una chiara scelta politica compiuta dall’amministrazione comunale, una scelta che, prima ancora che dal Consiglio comunale, viene dalla giunta che può scegliere di non sottoporre quella proposta di accordo di programma all’esame dell’Assemblea. E può farlo senza incorrere in alcuna richiesta di risarcimento del danno da parte del privato proponente”. L’amministrazione aveva infatti cercato di riparasi dietro la politica “se non dò l’ok a cose fatte devo pagare senza incassare”, ma la Del Trecco, ben informata ha tirato in ballo esempi solidi e concreti smentendo quelle affermazioni. “Pescara non approverà mai quell’intervento, la nostra amministrazione comunale non darà mai la propria autorizzazione al transito delle centinaia di mezzi pesanti che ogni giorno dovranno inevitabilmente attraversare il nostro territorio per giungere all’impianto”, ha ribadito senza mezzi termini, l’assessore.
L’iter sembrerebbe ancora in tempo per fermarsi, il blocco però non possono attuarlo i cittadini che possono solo portare avanti una battaglia, e chi invece può, vuole?

In sintesi

La giunta comunale, con un dibattito face to face, pensava di poter porre un qualche riparo all’intricata situazione generata, in realtà non ha potuto che peggiorare le cose. A fine serata l’amministrazione comunale spoltorese ha portato a casa una querela, sottoscritta dal Comitato No alla discarica, per le offese ricevute da uno dei rappresentanti della Giunta nel corso del dibattito. La protesta sembra essersi inasprita ancora di più, annunciate infatti nei prossimo giorni azioni di sensibilizzazione e informazione popolare con banchi di raccolta firme, volantinaggio e affissione di manifesti su tutto il territorio interessato. Unica nota positiva della serata, l’out del consigliere di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Cotelluci che si è detto totalmente contrario ad “un impianto che potrebbe tranquillamente trovare una collocazione alternativa.”

Monica Coletti