Le ripercussioni della Riforma Gelmini sono state “devastanti” in Abruzzo: “200 posti Ata in meno, 50 insegnanti di scuola primaria in meno e 50 docenti di scuola superiore in meno, scuole fatiscenti e alunni disorientati a causa di classi troppo numerose che non consentono un’attività didattica vera e concreta. Quello fatto dalla Gelmini è il più grande licenziamento di massa fatto dalla nascita della Repubblica Italiana”, spiegano Chiara Zappalorto e Gianna Di Crescenzo, rispettivamente segretaria provinciale del Pd e responsabile provinciale del Pd per la scuola.
“Valorizzare la scuola primaria che il Governo ha distrutto” aggiungono “in particolare, i modelli educativi del tempo pieno e del modulo a 30 ore con le compresenze. Innovare la scuola media e superiore partendo dalle buone pratiche didattiche sperimentate dalle scuole autonome. Combattere la dispersione scolastica e l’abbandono. Alzare i livelli di apprendimento degli studenti. Alle superiori, istituire un biennio unitario e un triennio di indirizzo, per consentire ai ragazzi di compiere scelte più consapevoli per il proprio futuro. Scuole aperte tutto il giorno e tutto l’anno, per far diventare la scuola il cuore pulsante di interi quartieri e di intere comunità locali. Non è vero che il Governo non ha fondi per realizzare tutto ciò. Il Pd con il segretario Bersani ha proposto di vendere le frequenze libere del digitale terrestre e con esse finanziare scuola e ricerca. Cosa aspettano? Dobbiamo pensare che la priorità di questo centrodestra siano i simboli leghisti nelle scuole del Nord? Il Pd si batterà per evitare che la scuola diventi un contenitore vuoto, perché da qui nasce il futuro. E un Paese senza futuro non può esistere nel 2010”.