“Solo poco tempo fa” scrivono in una nota “il primo cittadino protestava, insieme al centrodestra e al suo gruppo consiliare in odor di candidature provinciali e regionali, contro ogni tipo di riorganizzazione o riordino del Santissima Immacolata. Nulla allora doveva essere toccato, mentre oggi che il piano di riordino a firma Chiodi-Venturoni-Baraldi prevede zero posti letto e nessuna alternativa reale neanche per l’emergenza-urgenza, tace o manifesta un cauto consenso. Il tutto farcito di bugie. Il gruppo di opposizione non ha abbandonato nessuna riunione. Anzi, dopo aver sollecitato il sindaco a intraprendere iniziative unitarie in nome della salvaguardia dell’Ospedale di Guardiagrele, ci siamo sentiti dire che un eventuale ricorso sarebbe stato adottato di giunta e che non c’erano motivi di urgenza per convocare un consiglio comunale tematico. Va sommato a questo atteggiamento il fatto che tutti i sindaci colpiti da questo provvedimento di chiusura dei presidi stanno protestando e si sono attivati anche legalmente per impedire ciò, mentre Salvi è immobile e dedito ad autocelebrare il proprio operato amministrativo nelle bacheche e sui giornali. L’oscillazione dei comportamenti del primo cittadino può far pensare a qualche accordo nelle secrete stanze, che avrà come risultato il danno di molti e il privilegio di pochi. Forse è per questo che Salvi insiste tanto per un tavolo di negoziazione, al quale, però, non viene invitato. E se è lui a chiamare, nessuno risponde”.
Una cosa è certa per il gruppo consiliare: “il centrodestra guardiese e chietino in generale, non hanno nessuna forza. L’asse Di Stefano-Febbo, per la cui elezione tanto si sono spesi Salvi e Di Prinzio, non contano nulla di fronte al binomio Chiodi-Venturoni. Il senatore e l’assessore regionale si sono presto dimenticati di Guardiagrele, ma anche se se ne fossero ricordati, non avrebbero ottenuto niente, dato che pure l’Ospedale di Chieti viene depotenziato e scippato delle sue eccellenze”.