Montesilvano. Licenziati due dipendenti dell’Azienda Speciale, la società che si occupa della gestione dei Servizi sociali al Comune e che da pochi giorni ha un nuovo Cda, con tutti i cinque i componenti nominati dal sindaco, Francesco Maragno, questione che già aveva sollevato polemiche da parte dei consiglieri di Montesilvano Democratica, Lino Ruggero e Paolo Rossi, nuovamente intervenuti in merito al licenziamento delle due unità.
“Dopo le scandalose nomine nel Cda, per le quali presenteremo il ricorso al Prefetto insieme alle altre forze di minoranza, vista l’assenza della rappresentanza in seno all’opposizione e la mancanza del rispetto delle quote rosa, argomenti che hanno visto la luce già oggi nella prima commissione Garanzia in cui abbiamo sviscerato l’atteggiamento del sindaco, lo stesso ne fa un’altra delle sue consentendo il licenziamento di due dipendenti dell’Azienda Speciale”, hanno comunicato i consiglieri con una nota stampa: Ruggero e Rossi, oltre a denunciare il fatto, polemizzano sulla presunta arbitrarietà delle decisioni prese da Maragno, che stando a quanto sottolineato da Montesilvano Democratica, sarebbero state prese senza il consenso della maggioranza; questione che i due consiglieri intendono affrontare per iscritto, presentando un’interrogazione consiliare:
“Il sindaco che lavora a favore della legalità e per i cittadini di Montesilvano ha messo alla porta due diverse famiglie di persone con esperienza e che da anni hanno lavorato nell’Azienda speciale. Faremo una interrogazione consiliare, visto che ogni volta non sa come giustificare le azioni intraprese in assoluta autonomia e senza il consenso della sua maggioranza”, hanno fatto sapere Ruggero e Rossi, “senza dimenticare poi che il giorno prima della nomina del Cda aveva provveduto a rivedere sempre autonomamente l’intera pianta organica dell’azienda: dai dirigenti ai dipendenti e questo è il risultato di una scarsa considerazione del nuovo Cda, al quale ha fatto trovare la minestra già pronta e come piace a lui”.
Riguardo alla nomina del Cda, questa risale a pochi giorni orsono e il nuovo organico dirigenziale è formato dai seguenti componenti: alla presidenza, Miriam Severini, già dirigente al Comune di Pescara, in diversi settori, tra cui il Personale, le Politiche Comunitarie e le Politiche Sociali; la Severini verrà affiancata da Gennaro Passerini, medico, docente, nonché promotore di numerose iniziative con risvolti sociali; Gianluca Cantagallo, architetto e volontario in comitati volti al recupero delle vittime di tossicodipendenze e al loro reinserimento nel mondo del lavoro; Luca Cirone, geometra e collaboratore in diverse cooperative sociali ed associazioni attive nel sociale e Guido Fuschi, che ha ricoperto ruoli presidenziali in realtà dedicate ai ragazzi autistici.
Doppia polemica sollevata da Ruggero e Rossi riguardo alle nomine: da un lato, i due hanno evidenziato che Maragno nella sua decisione non avrebbe coinvolto gli altri consiglieri; polemica, questa, respinta dal sindaco, che ha ribadito di aver inoltrato ai rispettivi gruppi consiliari una lettera in cui veniva espressamente richiesto di proporre dei nominativi ‘eleggibili’, corredati di curricula.
“Mai ricevute richieste di nominativi per i Cda dell’Azienda Speciale dei Servizi Sociali e della Scuola di Musica”, hanno invece affermato Ruggero e Rossi, che riguardo alle nomine hanno aggiunto “Il sindaco Maragno dovrebbe avere invece l’onestà intellettuale di riconoscere che le sue scelte sono dettate solo da interessi privati visti i rapporti stretti con alcuni elementi nominati nel consigli di amministrazione.”
Altro elemento di polemica, riguarda l’esigua presenza di donne nel Cda, non soltanto quello dell’Azienda Speciale, ma anche quello della Scuola civica di Musica: in entrambi i casi ci sono due direttori donne, rispettivamente Miriam Severini e Donatella Columbaro, ma il resto del direttorio è composto da uomini.
“Senza parlare dell’assenza di donne in giunta, che la legge impone”, hanno rincarato i consiglieri di Montesilvano Democratica. La mancanza di donne nell’Amministrazione era stata fatta rilevare anche lo scorso gennaio dal coordinamento regionale di SeI, guidato da Tommaso Di Febo, che aveva presentato ricorso al Tar contro la giunta Maragno per il mancato rispetto delle quote rosa, in linea con la normativa (215/2012) che disciplina il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali.