Pescara, assessore Antonelli: “serve tempo per l’ex Cofa”

pescara_portoPescara. Sotto accusa ancora l’area Ex Cofa, lo spazio dell’ex mercato ortofrutticolo, sul Lungomare Sud, alle spalle del curato Ponte del Mare, e da tempo dimenticato. Molte le accuse mosse dal Pd nei confronti dell’attuale amministrazione, accuse a cui si correlerebbe anche un piano ben dettagliato di ciò che si prospetta necessario fare. Ad intervenire quest’oggi nel dibattito aperto sul futuro dell’area posta tra via Andrea Doria e il lungomare di Porta Nuova, è l’assessore all’Urbanistica del Comune di Pescara, Marcello Antonelli.

L’ex Cofa è solo una parte della grande superficie che ricade all’interno del Piano particolareggiato 2, sicuramente una parte rilevante, ma certamente non l’unica. Anzi, la maggior parte della zona del Pp2, individuata sul lungomare sud, è costituita da terreni di privati che inevitabilmente andranno coinvolti nella ripianificazione di un’area fondamentale della città. Ho ascoltato sin troppe proposte, ma la verità è che quando si propone di fare qualcosa, bisogna anche dire chi la fa e con quali risorse finanziarie e in tal senso non ho sentito voci, – ha commentato l’assessore Antonelli-.
Il Comune, a mio giudizio, può e deve limitarsi a una pianificazione urbanistica che permetta ai soggetti interessati di intervenire. Improponibile l’idea di realizzare nel Pp2 una ‘Pescara 2’ con complessi residenziali. Così come – ha proseguito l’assessore Antonelli – non comprendiamo il senso della proposta dell’Idv di costruire un parco nell’area dell’ex Cofa. La nostra amministrazione vuole intervenire anche con il coinvolgimento dei privati. Il Pp2 – ha aggiunto ancora l’assessore Antonelli – deve rappresentare la grande occasione per aprire la città rispetto al porto turistico che oggi è nascosto”. E’ dunque chiaro che al momento la discussione sul futuro dell’ex Cofa e del Pp2 non avrebbe una soluzione tanto facile così come molti invece speravano, ma al contempo l’Amministrazione starebbe puntando a  riunire i soggetti interessati, ossia i privati e la proprietà dell’ex Cofa, sperando inoltre nel coinvolgimento della Camera di Commercio.

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