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Pescara, l’aeroporto d’Abruzzo vola verso Mostar e Patrasso

Pescara. Il capoluogo adriatico guarda verso nuovi orizzonti e punta  all’istituzione di nuovi collegamenti aerei con Mostar e Patrasso. Già massima la disponibilità delle rispettive autorità cittadine ad attivare tutte le procedure possibili per permettere di dare il via a due linee che rappresenterebbero una valvola di sfogo per una grossa fetta di mercato turistico. La richiesta è stata avanzata, questo pomeriggio, nel corso della riunione del Consiglio d’amministrazione della Saga, dal sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia.

“Quest’oggi ho formalmente chiesto al Consiglio d’amministrazione della Saga di avviare subito una valutazione circa la possibilità di attivare i due nuovi collegamenti – ha ricordato il sindaco Albore Mascia –: quello con Mostar potrebbe partire per fine 2010; Patrasso rappresenta invece un obiettivo per l’estate 2011, effettuando un’indagine circa le compagnie che potrebbero essere interessate ai due collegamenti che, ovviamente, potrebbero essere low cost proprio per garantirne l’accessibilità alle famiglie o ai più giovani, pensando, ad esempio, ai numerosi studenti di origine greca che vivono sul nostro territorio perché iscritti nelle nostre facoltà universitarie. E’ evidente che l’aeroporto d’Abruzzo deve ripensare il proprio Piano marketing e puntare su nuove rotte per pensare a uno sviluppo economicamente valido e le due méte proposte da Pescara potrebbero rappresentare la strada da seguire alla scoperta di nuove attrattive turistiche”.
Oggi però, la situazione in fatto di collegamenti veloci tra le due rive presenta ancora un quadro a dir poco desolante: per recarsi in Bosnia, ad esempio a Sarajevo, è infatti necessario partire da Roma-Fiumicino per Vienna o Monaco per poi prendere la coincidenza, con tempi di percorrenza lunghissimi e costi eccessivamente alti, penalizzando di conseguenza il turismo costiero. Tale situazione vale per tutti i paesi della ex Jugoslavia, come la Croazia, la Slovenia, la Macedonia, il Montenegro, la Serbia, con l’Albania e la Grecia.

Monica Coletti