Pescara, Ospedale: i sindaci smentiscono Albore Mascia e il Comitato ristretto

ospedale_pescaraPescara. Dopo lunghi giorni di polemiche, critiche, revisioni e appelli sul Piano di riordino sanitario, ieri il sindaco Albore Mascia, in veste di Presidente del Comitato ristretto dei sindaci aveva rincuorato tutti annunciando per l’ospedale Santo spirito potenziamenti di reparti, nuovi posti letto e aumento del personale. Ma non sembra essere tutto oro a luccicare: gli stessi sindaci appartenenti al Comitato parlano di una situazione ben diversa.


“L’ospedale civile di Pescara diventerà entro dicembre 2011 il primo nosocomio d’Abruzzo, con 595 posti letto”, aveva detto ieri il sindaco di Pescara, “il manager D’Amario avrà la possibilità di assumere nuovo personale, pescando le migliori eccellenze e professionalità in Italia e all’estero, senza alcun limite, potenziando soprattutto il personale medico e infermieristico; vedremo raddoppiare i posti letto della terapia intensiva neonatale e di fatto il nostro ospedale dovrebbe diventare il primo in Abruzzo grazie all’attribuzione di 40 posti letto in più”. Ma i commenti di tre sindaci, Donato Di Marcoberardino (Penne), Emidio Castricone (Popoli) e Marcello Chella (Bussi) esprimono preoccupazione: “Le dichiarazioni del sindaco di Pescara, nonché presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, pur essendo opinioni rispettabili, non rappresentano affatto i contenuti della riunione del Comitato. In particolare su Penne e Popoli la indiscriminata riduzione di posti letto e la mancanza della terapia intensiva renderanno di fatto non operativi questi ospedali”. Una precisa contraddizione, quindi, con le parole di Albore Mascia.
Ma i tre sindaci contraddicono anche colui preposto alla conduzione della Asl di Pescara, e continuano: “Va sottolineato che il manager D’Amario non ha dato garanzia alcuna sul mantenimento del Pronto Soccorso H 24 in tutti e tre i presidi della provincia di Pescara. Anche la vicenda dei settanta posti letto di riabilitazione a Popoli è un falso visto quei posti vengono tolti dall’ospedale di San Valentino, che verrà chiuso, quindi senza produrre quel grande potenziamento della rete riabilitativa pubblica che viene sventolato in questi giorni. I 47 posti letto già presenti a San Valentino  sono stati semplicemente trasferiti a Popoli, dove l’unica vera novità è la presenza di posti per riabilitazione post coma, ictus etc, peraltro già prevista negli atti ufficiali del centrosinistra”.
Al coro si aggiunge la voce di Antonio Castricone, segretario provinciale Pd: “Non ci sono affatto 40 posti letto in più per l’ospedale di Pescara, al contrario ne sono stati tagliati più di cento e per saperlo basta fare qualche semplice conto. Basterebbe leggere le cifre del piano e l’organizzazione prevista per capire che le cose non vanno affatto bene nella nostra provincia e l’ospedale di Pescara, ad alta intensità di cura, ha gravi problemi. Le dichiarazioni di Albore Mascia, che finalmente si è ricordato di avere un ospedale nella sua città, sono solo la manifesta volontà di inchinarsi al potere regionale, mostrando di non conoscere affatto il programma operativo sanitario e ciò che produrrà nella provincia di Pescara e nella sua città”, dichiara in una nota.
Castricone porta ad Albore Mascia anche un esempio pratico, provando a smentirlo anche nei fatti: “La situazione della sanità nella nostra provincia è di tutt’altra natura, basti pensare a ciò che è accaduto qualche giorno fa ad un cittadino vittima di un incedente in Val Pescara, il quale è stato prima trasportato al pronto soccorso di Popoli da dove è stato successivamente trasferito all’Ospedale di Pescara per ricevere le cure del caso ed invece, per carenze della struttura pescarese, è stato trasferito di nuovo ad Avezzano. Se per Albore Mascia questa è buona sanità allora siamo veramente preoccupati”.

La replica di Albore Mascia. “L’ospedale civile di Pescara sarà potenziato, diventerà un polo d’eccellenza e soprattutto avrà 40 posti letto in più, divenendo entro dicembre 2011 il primo nosocomio d’Abruzzo, con 595 posti letto. E’ il dato incontrovertibile ed inequivocabile emerso nel corso del vertice del Comitato Ristretto dei Sindaci, un dato riportato fedelmente sul verbale della riunione alla quale, peraltro, erano presenti anche i sindaci di Popoli, Emidio Castricone, il sindaco di Bussi Marcello Chella e il sindaco di Penne Donato Di Marcoberardino che hanno udito personalmente il Piano di riorganizzazione della sanità sulla provincia di Pescara. Se il Pd pensa di continuare a gestire la sanità e i nostri ospedali con la sola arma della politica strumentale, criticando qualunque programma di riassetto redatto dal centro-destra, falsando anche dati oggettivi, non credo che renderà un buon servizio al territorio che, alla fine, al di là dei finti numeri diffusi dal Pd, avrà modo di rendersi conto personalmente della realtà”.

Daniele Galli

 

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