Da alcuni mesi, infatti, l’azienda, che occupa attualmente 400 lavoratori, ha avviato la cassa integrazione straordinaria, il cui termine è previsto per marzo 2011.
Durante la riunione, forte preoccupazione è stata espressa dai rappresentanti sindacali (Giuseppe Rucci – Cgil, Franco Zerra – Cisl e Arnaldo Schioppa – Uil) che hanno prefigurato, in caso di chiusura dello stabilimento di Gissi, un pesantissimo impatto in termini di avvio di un processo di spopolamento delle zone interne di quel territorio, oltre alla perdita secca di centinaia di posti di lavoro.
Dal fronte sindacale è venuta anche la richiesta di individuare forme alternative al trasporto delle merci su gomma, facendo ricorso al trasporto marittimo e di intervenire sui costi dell’energia che per le imprese rappresentano una spesa sempre più difficile da sostenere.
Dal canto suo, il responsabile del Personale del Gruppo Golden Lady, Federico Destro, ha confermato le preoccupazioni già evidenziate nell’incontro dello scorso 24 giugno, a fronte di un mercato che conferma un andamento in flessione rispetto al 2009, considerato già un anno nero. Il 2010 non ha mostrato segni positivi e, stando a quanto dichiarato dallo stesso dirigente, movimenti significativi non si sarebbero registrati neppure sul fronte dei pre-ordini di giugno e luglio. Destro ha comunque rassicurato sul fatto di non aver mai parlato di decisioni forti come la chiusura dello stabilimento di Gissi aggiungendo che su ciò che è possibile fare bisognerà ragionare di volta in volta. Il dirigente ha poi ribadito che il problema resta quello dei costi di produzione troppo alti, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento del mercato nei Paesi dell’Est.
Il sindaco di Gissi, Nicola Marisi, che ha partecipato alla riunione unitamente all’assessore provinciale alle Attività Produttive Daniele D’Amario, al primo cittadino di Furci Angelo Argentieri e al consigliere provinciale Antonio D’Ugo, ha annunciato la disponibilità del suo Comune a devolvere alla Golden Lady l’ecoristoro derivante dal bando per l’installazione di impianti fotovoltaici, purchè l’azienda mantenga nella fabbrica di Gissi l’attuale numero di occupati.
“Per quanto mi riguarda” ha dichiarato, invece, Di Giuseppantonio, “farò tutto il possibile per scongiurare soluzioni drastiche. Soprattutto mi batterò perché neppure una fabbrica chiuda su un territorio come il nostro che alla crisi sta pagando un prezzo altissimo”.