Ricostruzione L’Aquila, tornano Berlusconi e la Protezione Civile. Bocciati Chiodi e Cialente?

silvio-berlusconiL’Aquila. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della Conferenza degli ambasciatori ha annunciato che il governo riprenderà in mano la ricostruzione a L’Aquila. Il premier ha sottolineato come erano stati messi in campo 15 miliardi di euro per il terremoto in Abruzzo e come restino da spendere ancora 13 miliardi per la ricostruzione.

”Purtroppo le istituzioni locali non hanno saputo intervenire tempestivamente”, ha aggiunto Berlusconi precisando che, durante una colazione con Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, hanno deciso di riprendere nelle mani, tramite la Protezione civile ”la ricostruzione de L’Aquila”. Le parole del premier sembrano tuonare come una bocciatura per il presidente della Regione Abruzzo Chiodi nominato Commissario per la ricostruzione il  1 febbraio scorso, sostituendo di fatto Guido Bertolaso che aveva gestito l’emergenza dopo il sisma. Giudizio negativo anche per il vice commissario, cioé il sindaco Massimo Cialente. Berlusconi non fa distinzioni sono state le istituzioni locali a rallentare la ricostruzione. chiodi_gianni

Sempre nella giornata di ieri il Presidente della Regione Abruzzo, e Commissario delegato, Gianni Chiodi, ha incontrato, a Roma, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insieme al ministro per l’Economia, Giulio Tremonti, al sottosegretario Gianni Letta e al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Chiodi ha riferito di aver avuto conferma, come già anticipato dallo stesso Berlusconi nei giorni scorsi, dell’imminente trasferimento delle risorse a valere sui fondi stanziati per il 2009 e il 2010. Il Commissario ha insistito con gli interlocutori della Capitale sulla necessità di accelerare i tempi della ricostruzione e per questo ha chiesto di essere coadiuvato da altri due vice Commissari. Chiodi ha sollecitato altresì il supporto di un Nucleo di lavoro stabile presso il Dipartimento di Protezione civile, composto da uno o più rappresentanti di ogni dicastero competente, in grado di porsi come interfaccia tra la Struttura commissariale e il Governo nazionale. ”Ho evidenziato – ha reso noto il Commissario – l’urgenza di rendere costantemente disponibili in termini di cassa, per i prossimi anni, le risorse impegnate dal Governo attraverso l’emanazione di diversi provvedimenti”.

La reazione di Legambiente. Una decisione grave e fuorviante. Così il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, definisce l’annuncio del presidente del Consiglio sulla ricostruzione de L’Aquila, che Berlusconi avrebbe deciso di riaffidare alla Protezione Civile.
“L’Abruzzo ha bisogno di finanziamenti e di normalità, non di commissari e di procedure straordinarie – ha commentato Cogliati Dezza – E’ stato già ampiamente dimostrato come le procedure d’emergenza, protratte troppo a lungo o applicate in contesti che non sono di competenza della Protezione Civile, bypassando le leggi normalmente in vigore, rappresentano soltanto un male per il Paese. Il modello da seguire è quello applicato per la gestione del post terremoto umbro-marchigiano. Il ruolo degli enti locali e la condivisione dei progetti da parte della popolazione è assolutamente fondamentale nella ricostruzione. Più i centri decisionali si allontanano dal territorio, più spiragli si aprono per il malaffare”.
“Abbiamo già denunciato nei mesi scorsi, i pesanti ritardi nell’opera di ricostruzione – ha aggiunto Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – E’ scandaloso che il centro dell’Aquila sia off-limits, con migliaia di cittadini ancora costretti a rimanere lontani dalle proprie abitazioni. La ricostruzione finora è stata un bluff perché sono mancati i fondi. E’ stata messa in mano agli aquilani una macchina senza benzina. Non è il caso di cambiare pilota ma di riempire il serbatoio”.

Per Legnini (Pd) Berlusconi sfiducia Chiodi. “Con l’annuncio di ieri, Berlusconi ha sfiduciato il commissario da lui stesso nominato, Chiodi, e ha sconfessato la propria azione: dicendo che d’ora in poi dovrà essere il governo nazionale ad occuparsi de L’Aquila, ammette nei fatti che il suo commissario non rende, nonostante per sette mesi abbia ripetuto che tutto stava andando per il verso giusto”. Lo afferma il senatore del Pd Giovanni Legnini che aggiunge: “la verità è che dopo la positiva esperienza dell’emergenza, la gestione di Berlusconi e Chiodi nella fase di ricostruzione non dà il minimo risultato, così come non funziona la legge sulla ricostruzione. Berlusconi e Chiodi hanno negato agli aquilani le risorse e la trasparenza di cui hanno diritto, e dopo 16 mesi dal terremoto la ricostruzione non è ancora stata avviata così come denunciano gli aquilani e i loro amministratori locali». Per coprire le proprie responsabilità, dice Legnini, «Berlusconi ora dà numeri del tutto inventati: non solo i 13 miliardi di cui parla non esistono, ma degli 8 miliardi previsti nella legge e spalmati su 23 anni, ad oggi non c’è neanche un euro, se non le limitate risorse messe a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti per la prima casa. Il governo Berlusconi e il commissario Chiodi – prosegue Legnini – non riescono neanche a pagare i debiti con gli albergatori e quelli contratti per i lavori finora eseguiti. Invece che prendersela con gli amministratori locali che sono in trincea tutti i giorni per rispondere alle esigenze dei cittadini, Berlusconi se la prenda con il commissario Chiodi da lui nominato che è l’unico responsabile, insieme con il governo, del mancato avvio della ricostruzione”.

E forte è pure la reazione del sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente. ”L’Aquila non è Kabul” tuona il primo cittadino “e non abbiamo bisogno di forze di occupazione. Perché dovrebbe tornare la Protezione civile? Forse una ragione c’è. Visto che dopo aver manifestato e preso anche le botte siamo riusciti ad ottenere qualche soldo, può darsi che la Protezione civile sia interessata a tornare per gestire quelle risorse. In pratica, dopo che gli altri si sono spaccati la schiena, prendendo schiaffi a destra e manca, venire a dire: vedete quanto siamo fregni? E lo show ricomincia”.

E’ un sindaco infuriato Cialente, profondamente offeso dalle parole del premier Silvio Berlusconi. “Ora spunta fuori l’idea di far rientrare la Protezione civile dalla finestra” ha detto in conferenza stampa questa mattina. “E a quale titolo? Chi sarà il nuovo Commissario? Forse Balducci? Quella di Berlusconi è una proposta di una gravità estrema. Le sue parole rappresentano uno degli atti più gravi dal punto di vista istituzionale. Accusare gli Enti locali di incapacità amministrativa, quando le colpe sono altrove, è stata da parte del Premier maleducazione e scostumatezza istituzionale. Ci si accusa di avere i lavori bloccati. Qui” ha detto battendo i pugni su una montagna di faldoni “ci sono 100 milioni di euro tirati fuori dagli imprenditori aquilani che stanno subendo anche pignoramenti perché non rimborsati. Troppo facile pontificare dicendo che la Struttura per l’emergenza non funziona. Non accetto operazioni di questo tipo. La Protezione civile ha gestito l’emergenza post terremoto con grande professionalità. Lo riconosceremo sempre e sempre saremo grati. Ma la ricostruzione dell’Aquila la faranno gli aquilani. Se qualcuno, poi, vuole darci una mano lo faccia, dandoci soldi. Hanno fatto delle case bellissime ma solo per pochi e quando hanno lasciato L’Aquila c’era necessità di altri 1.430 appartamenti. La Protezione civile ha dato una pacca sulle spalle e arrivederci. C’è una grave battuta di Guido Bertolaso che mi torna in mente quando mi affanno tra una telefonata e l’altra a chi tiene i cordoni delle casse, a Roma: I soldi bisogna sapere chiederli. Ecco, vorrei tanto che il capo della Protezione civile mi dicesse come si fa.
E poi mi chiedo: Berlusconi non ritiene pericoloso far tornare all’Aquila gli uomini in maglia blu se è vero che qui vi siano delle menti fragili?”.

 

 

 

 

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