Pescara. Un ricorso d’urgenza al Tar Lazio contro il decreto che prevede, a partire dal 1 luglio scorso, il pagamento di un pedaggio per coloro che percorrono l’asse attrezzato.
È l’iniziativa della Provincia di Pescara, che sarà discussa mercoledi prossimo, 28 luglio, al Tar del Lazio dall’avvocato Giorgio Fraccastoro per ottenere la sospensiva.
La notizia ha incontrato la soddisfazione di Antonella Allegrino, consigliere provinciale d’opposizione, che ha definito quello di Guerino Testa “un atto coraggioso, il primo nel corso di un anno in cui ha fatto cadere nel nulla molte prese di posizione che erano necessaria da parte dell’ente”.
L’Allegrino sostiene, infatti, che il presidente della Provincia di Pescara abbia finalmente seguito i consigli della minoranza. “Di recente mi ero, infatti, fatta promotrice di una mozione approvata all’unanimità” racconta in proposito il consigliere, “in cui chiedevo che la giunta Testa effettuasse ogni azione possibile per evitare il pedaggio, anche se all’epoca egli stesso aveva sminuito il valore della mozione perchè il pedaggio a suo dire riguardava solo chi usciva dall’autostrada. Spero che il ricorso al Tar sia solo la prima di altre scelte importanti su argomenti che aspettano una presa di posizione forte da parte della Provincia. Scelte più forti di un ricorso che viene affidato alle mani esperte dei legali dell’ente, pur se rivolto contro una parte della manovra del governo amico. Scelte davvero coraggiose, che richiedono l’abbandono della politica legata a vecchie logiche e che impegnano le finanze e la struttura della Provincia, rivelando, se esiste, una qualche capacità di incidere positivamente sul territorio da parte della giunta in carica”.
Il commento di Antonio Castricone (Pd). “Siamo soddisfatti nel vedere che anche il centrodestra si accorge di quanto sia ingiusta la tassa-pedaggio sull’asse attrezzato. Ma accodarsi ad un ricorso lanciato da altri non è certo sufficiente: è il governo Berlusconi ad imporre questa tassa e i parlamentari abruzzesi del Pdl hanno tutti gli strumenti e il tempo necessario per cancellarla. C’è bisogno di un’azione politica forte. La legge finanziaria è ancora in discussione alla Camera e il Pdl abruzzese ha i suoi parlamentari, quindi può agire di conseguenza. Non vorrei che questo ricorso sia una foglia di fico o la manifesta incapacità di farsi ascoltare dai poteri romani: se lo volesse davvero, il Pdl potrebbe fermare con un voto alla Camera questa tassa che sta colpendo pesantemente i pendolari della provincia di Pescara. E invece finora sono stati solo i parlamentari del Pd ad opporsi con forza al pedaggio. Il problema è che il Pdl abruzzese ha una classe dirigente che a Roma non conta assolutamente nulla e neppure prova a contare qualcosa: non ha aperto un tavolo, non ha proposto cambiamenti, non ha battuto i pugni per difendere il suo territorio. I cittadini di questa provincia sanno bene che ad imporre la tassa sono stati il governo Berlusconi e il Pdl”.