Pescara. “Ormai è crisi vera e propria. Una crisi di cui il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, deve tener conto e con la quale deve fare i conti. Alla maggioranza di centrodestra non sono infatti bastate quattro ore di sospensione del consiglio comunale per raggiungere l’intesa sulla prima variazione di bilancio a causa delle evidenti contrapposizioni interne in merito al Festival Dannunziano”.
A sostenerlo il gruppo consiliare del Pd che ritiene la manifestazione culturale, in programma a Pescara dal 23 al 31 luglio, un ulteriore elemento di divisione per le già deboli forze politiche che compongono la maggioranza di governo. L’assessore alle Finanze, Eugenio Seccia, alla ripresa dei lavori si è limitato a comunicare il rinvio di entrambe le variazioni di bilancio all’ordine del giorno. Il Pd è soddisfatto, dopo aer più volte sottolineato “le irregolarità e l’inadeguatezza di alcuni atti prodotti per organizzare il Festival Dannunziano: ci accorgiamo di non essere gli unici a nutrire forti dubbi sulle modalità di gestione di un evento culturale che, a detta del sindaco, col tempo non avrà nulla da invidiare al Festival dei due Mondi di Spoleto, ma che per ora sembra più un Festival dell’altro Mondo”. Il consiglio comunale a Pescara è iniziato alle 10.30, per essere poi sciolto alle 18.45 per mancanza del numero legale (12 i presenti, compreso il consigliere della lista Teodoro, Massimiliano Pignoli). Una lunga maratona per vendere “un terreno di 28 metri quadrati al signor Antonio Mantino”. Secondo il Pd “il consiglio comunale ha speso più di quanto ha incassato dal terreno ceduto”. Slittata anche la discussione su ordine del giorno prioritario come quello dedicato all’iniqua tassazione dell’asse attrezzato, la cui votazione si è rilevata infruttuosa per mancanza del numero legale.
“La solita impasse – hanno concluso i consiglieri del Pd – alla quale si assiste da un anno e alla quale ci ha abituati la giunta guidata dal sindaco Mascia: atti prodotti in maniera errata e delibere ritirate in extremis. Una crisi che ormai è sotto gli occhi di tutti, che non può più essere ignorata e che i cittadini pescaresi non meritano: si è fermi ai blocchi di partenza mentre la città ha bisogno di partire”.