“Molto spesso si tende a confondere questa attività con del mero vandalismo”, spiega , coordinatore So.Ha, “nulla di più lontano dalla verità, in quanto molti ragazzi sono partiti disegnando sui muri della città e ora lavorano per grosse aziende di grafica, arrivando a influenzare profondamente questo campo artistico”. Per evitare, quindi, che l’opera di decine di ragazzi si esprima nell’illegalità la So.Ha ha consegnato all’assessore Antonelli una richiesta attraverso la quale chiede che il Comune renda legale dipingere” su alcuni muri della Città.
Spesso i writer realizzano i propri ‘pezzi’ arrampicati in posizioni pericolose, o lasciando disegni incompiuti perché costretti alla fuga. È altrettanto spesso privati cittadini si svegliano la mattina con delle indesiderate scritte sulle proprie pareti. La proposta di So.Ha risulta perciò un punto di incontro, teso all’educazione alla legalità e alla salvaguardia della proprietà privata.
Con un piano dettagliato, sono state scelte pareti che, una volta colorate dalle giovani menti, andranno a migliorare l’impatto visivo delle zone circostanti, non esattamente capolavori di estetica urbana. Gli obbiettivo sono il piazzale di via Barbella, una porzione della recinzione del Parco Di Cocco, e in via Alento il sottopassaggio della ferrovia e uno dei muri che costeggiano i binari. Sempre secondo l’associazione occorre studiare con l’Amministrazione un piano Comunale del Writing, al fine di elaborare un progetto più ampio che coinvolga tutti i writer della Città.
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Daniele Galli