L’Aquila. “Il progetto del Parco della Memoria è pronto dal 2010: poteva e può essere integrato o modificato, ma finora è stato soltanto ignorato dal Comune dell’Aquila, e in particolare dal sindaco Massimo Cialente. Che, adesso, si risveglia e addirittura chiede ai cittadini una colletta per creare un luogo in ricordo delle vittime. E’ ridicolo”.
Così Maria Grazia Piccinini, avvocato di Lanciano, mamma di Ilaria Rambaldi e presidente della Onlus dedicata alla studentessa di Ingegneria di Lanciano morta a L’Aquila, a causa del terremoto, nel crollo della palazzina di via Campo di Fossa.
“In questa ricostruzione – afferma – gli sprechi non si contano. Quindi come si può chiedere denaro ai sopravvissuti o ai familiari delle vittime? Il Comune – evidenzia ancora – da un lato dice che non ci sono fondi per il Parco della Memoria e dall’altro, tanto per fare un esempio, è disposto a sborsare 4 degli 11 milioni necessari alla realizzazione del mega parcheggio interrato, con annessi negozi e ristoranti, della Fontana Luminosa. Siamo all’assurdo”.
“In ogni caso – aggiunge l’avvocato – noi il progetto del Parco, già pronto, quindi non sarebbe costato nulla alle casse pubbliche, l’abbiamo presentato un anno dopo il disastro. Realizzato da giovani laureati all’Aquila con la supervisione dell’Università. Non è stato preso in considerazione.
Il progetto abbraccia non solo piazzale Paoli ma anche via Campo di Fossa, dove è crollata la palazzina che ha fatto una strage e sotto le cui macerie sono morti anche mia figlia e il fidanzato.
Comprende anche quest’area che, per le caratteristiche instabili del sottosuolo, fatta di cavità e grotte, è pericolosissima. Quindi il Parco, ideato per non dimenticare quello sciagurato 6 aprile 2009, non è solo un sogno, ma è già un progetto. Il nostro, tra l’altro, – viene ricordato – è uno degli undici progetti inseriti nel ‘Libro bianco’ realizzato, per L’Aquila, dall’Istituto nazionale di Urbanistica e dall’Associazione nazionale centri storici e artistici”.
Il “Libro bianco” è un insieme di proposte operative per venire fuori dalla lunga stasi che è seguita alla fase successiva al sisma: tra questi la gestione delle risorse energetiche, l’identità e l’armatura urbana, l’economia immobiliare, le pratiche da attuare per tornare ad abitare il cuore della città.
Il Parco della Memoria “nasce – evidenzia Maria Grazia Piccinini – dalla riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente e vuole creare un angolo verde laddove la natura ha dato un forte monito all’eccessiva azione dell’uomo. L’obiettivo è di fare architettura senza edilizia, cercando un equilibrio con la natura senza sovrastarla, e tutto ciò in un posto dove non si potrà tornare a tirare su palazzi dato che, in profondità, vi sono state rinvenute cave e grotte.
Scopo dell’iniziativa è anche mantenere viva la memoria dei cari che abbiamo perduto nella tragedia e riportare la vita in questo luogo, farvi tornare i bambini a sorridere”.
Il progetto prevede cinque percorsi, aree verdi, 309 arbusti per le vittime del terremoto, rampe dai colori vivaci per il gioco dei piu’ piccoli, il Giardino dell’amicizia e la Stanza della memoria.