Sicurezza a Martinsicuro, le opposizioni tornano a chiedere un consiglio straordinario

“Garantire ai cittadini il diritto di vivere nel proprio paese senza aver paura: il dovere di tutte le istituzioni di mettere in campo proposte, strategie e risorse certe per dare le adeguate e migliori risposte alle istanze provenienti dalla comunità”.

Parole e musica di Massimo Vagnoni, consigliere comunale di minoranza al Comune di Martinsicuro, che torna a pungolare sul tema della sicurezza. E di un consiglio comunale straordinario, richiesto dai gruppi consiliari di minoranza lo scorso 19 giugno, ma mai convocato. Cinque mesi di silenzio. Ora la volontà di riproporre un confronto pubblico sul tema sarà nuovamente riproposto.

 

 

“La richiesta, giunta dopo l’omicidio avvenuto nella zona Tronto”, sottolinea Vagnoni,”voleva essere l’ennesimo tentativo di condividere con la maggioranza e la cittadinanza un percorso congiunto per migliorare, nei limiti delle competenze e delle possibilità del Comune, la condizione di alcune aree della nostra città .
C’era tutto il tempo per destinare, nel bilancio che si stava predisponendo, risorse importanti per implementare strumenti di controllo del territorio e per migliorare la fruibilità di spazi pubblici da troppo tempo abbandonati .
Non so perché non lo abbiano convocato nei termini di legge (20 giorni dalla richiesta) e perché ancora dopo 5 mesi restano inadempienti .
Un Consiglio aperto non avrebbe risolto sicuramente il problema, ma avrebbe aiutato a mantenere alta l’attenzione su un tema rispetto al quale ci sarebbe ancora molto da fare.

 

 
Ma è stato comodo non convocarlo. In quella sede avremmo chiesto risposte chiare sui fondi certi da destinare per migliorare la sicurezza della città e la vivibilità degli spazi pubblici, che il solo progetto mytol (di recente inaugurazione) non ci sembrava sufficiente se non accompagnato da un progetto complessivo di valorizzazione che prevedesse nel breve periodo la realizzazione di spazi pubblici adeguati .
Avremmo presentato una nostra proposta da discutere e condividere.
Ma per chi è abituato ad amministrare a porte chiuse, sarebbe stato troppo, lo capisco”.
Ora, però, è facile intuire che una richiesta di questo genere tornerà ad essere avanzata.
“Rimane però il problema aperto, a mio avviso, su come gestire in maniera organica un territorio sempre meno vissuto dai cittadini. Non ci si può ricordare di certe aree pubbliche solo per i tagli dei nastri, dimenticandosene poi negli altri giorni. Nei prossimi giorni torneremo quindi a chiedere un confronto pubblico su questo tema”.

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