I vari signori come Caroli, Lerri, Marinucci e Pignoli dovrebbero imparare a leggere le carte prima di fare sottolineature errate. E a questo punto, probabilmente, dovrebbero aprire una riflessione anche sul proprio ruolo, visto che due di essi oggi ricoprono una carica, quella di Presidenti di Commissione, grazie ai voti presi dal centro-destra e, in particolare, grazie al simbolo del Popolo della Libertà. Al loro posto, dopo aver assunto una posizione di ostilità demagogica e strumentale, prenderei le distanze dalla maggioranza e mi dimetterei dalla carica di Presidente”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata per chiarire la polemica sollevata dai tre consiglieri della Democrazia per le Autonomie e dal consigliere Pignoli della Lista Teodoro sull’utilizzo dell’ultima variazione di bilancio. Presenti con il sindaco l’assessore alle Finanze Eugenio Seccia, il Presidente della Commissione Finanze Renato Ranieri, i capigruppo e consiglieri del centro-destra, tra cui Lorenzo Sospiri, Amedeo Volpe, i Presidenti delle Commissioni consiliari Lavori pubblici Armando Foschi, Cultura, Augusto Di Luzio, Statuto, Federica Chiavaroli, Affari Generali, Marco Mambella e il vicepresidente del Consiglio comunale Gianni Santilli. “Sono indignato per quello che ho letto negli ultimi giorni, accuse dal sapore demagogico che tentano di infangare alcuni aspetti della realtà amministrativa, tentativo che non accetto – ha esordito il sindaco Albore Mascia – e che hanno reso necessario un chiarimento per correggere alcuni clamorosi errori materiali e molte inesattezze relative alla variazione di bilancio approvata dalla giunta comunale alcuni giorni fa e che va letta corredata dai documenti per evitare gaffe e brutte figure”. La polemica ruota attorno al trasferimento da parte della Regione di un fondo pari a 540mila 208,45 euro che è stato trasmesso alcuni giorni fa. Si tratta di somme che rappresentano una ‘sopravvenienza’ attiva della Regione che in sostanza, nel rifare i conti dell’anno, ha scovato un finanziamento che poi altro non sarebbe che un rimborso relativo ad attività già svolte dal Comune nel settore sociale nell’esercizio 2009, attività che la Regione aveva finanziato solo parzialmente, e che comunque il Comune di Pescara aveva dovuto svolgere, anticipando personalmente le somme dovute. “In altre parole abbiamo ‘rosicato’ fondi da altri capitoli di bilancio” ha aggiunto il sindaco, “per garantire lo svolgimento di servizi di assistenza che avevamo già previsto e avviato e che altrimenti, proprio per questo ritardato trasferimento di fondi dalla Regione, non avrebbero avuto la copertura necessaria, servizi che però noi abbiamo sempre considerato essenziali perché rivolti agli utenti in condizioni di disagio e quindi, chiedendo ad altri settori di fare rinunce, primo fra tutti il Turismo, siamo riusciti a coprire la spesa. L’amministrazione comunale, al contrario di quanto ha affermato qualche improvvido consigliere comunale, come i signori Lerri, Marinucci, Caroli e Pignoli, non ha ‘tolto’ quei fondi dal sociale per dirottarli sulle ‘feste’. Pur non avendo alcun obbligo di legge, perché quei 540mila euro il settore sociale li ha già spesi nel 2009 attingendo ad altri assessorati, l’amministrazione ha comunque deciso di destinare l’86 per cento della spesa al sociale finanziando quattro diverse voci di intervento. Ben 172mila 482 euro sono stati assegnati a finanziare interventi vari a favore di minori e delle famiglie in condizioni di disagio; 210mila 208,45 euro sono stati dirottati su interventi a favore di persone diversamente abili; 10mila euro sono destinati a spese per interventi di contrasto al fenomeno del disagio giovanile; 67mila 518 euro sono destinati a finanziare trasferimenti di risorse verso i partner progettuali in attività di inclusione sociale. Solo 80mila euro della somma intera, dunque il 14 per cento della spesa, è stata destinata a finanziare parte dei lavori di sistemazione dell’area antistante piazza Primo Maggio per l’allestimento dello Stadio del Mare, un’opera che la nostra amministrazione reputa indispensabile nell’attuazione del programma di governo, per restituire centralità alla città e alle attività organizzate dall’amministrazione. Perché è chiaro che, quelle che in senso dispregiativo, sono state definite ‘feste’, sono in realtà iniziative fondamentali e strategiche per una città dalla vocazione turistica che negli ultimi sei anni ha visto mortificata tale vocazione”. In merito alla presunta ‘distrazione’ di fondi dirottati sullo staff del sindaco, “è una falsità – ha proseguito il sindaco Albore Mascia -: oggi il mio staff è composto da appena due componenti della segreteria a fronte delle 23 persone di staff del precedente governo: nel 2006 la spesa per il solo staff era pari a 1 milione 100mila euro, spesa spalmata nei vari settori, di cui 364mila solo di segreteria; nel 2007 la spesa di segreteria è stata pari a 356mila euro; nel 2008 295mila euro; nel 2009 171mila euro, spesa che mi appartiene solo per sei mesi. Oggi per la mia segreteria e il mio staff abbiamo previsto appena 123mila euro, ossia un terzo del 2006, spesa che comprende anche il consulente Michele Lepore e 20mila euro per il Direttore del Festival Internazionale Dannunziano, Stefano Angelucci Marino che ha già lavorato gratis per un anno per l’allestimento dell’evento. E tra l’altro, in questo caso, quei 20mila euro provengono da un rimborso erogato dallo Stato per le spese anticipate dal Comune per la manutenzione del Tribunale”. “E sempre dal rimborso ricevuto dallo Stato – ha aggiunto l’assessore Seccia – abbiamo preso le somme per l’allestimento della mostra sul futurismo prevista al Museo Colonna per fine ottobre e i 200mila euro che abbiamo restituito al Turismo, somma che avevamo tagliato in fase di predisposizione del bilancio”. “E’ chiaro – ha commentato il capogruppo Pdl Sospiri – che siamo dinanzi a un depistaggio politico in cui non c’entra nulla la ‘difesa dei poveri’”. “Ritengo sia giunto il tempo per i consiglieri della Democrazia per le Autonomie di fare una riflessione – ha ripreso il sindaco Albore Mascia -: innanzitutto se sono consiglieri è solo grazie alla nomina di quella giunta di cui oggi chiedono l’azzeramento che ha permesso uno slittamento tra i non eletti e il loro ripescaggio; inoltre è chiaro che oggi rivestono la carica di presidenti di Commissione solo grazie ai voti del centro-destra, mi chiedo allora perché non facciano una riflessione e, assunta una posizione di ostilità demagogica, strumentale e inavveduta, al loro posto mi dimetterei dalla carica di presidente”. In merito alla posizione con l’ex assessore Teodoro, “la politica fa il proprio corso, io – ha detto il sindaco Albore Mascia – ho i 22 consiglieri che mi garantiscono i numeri per approvare gli atti dell’amministrazione e sono soddisfatto anche del dialogo costruttivo che c’è con l’opposizione su provvedimenti di buon senso, che dimostra la capacità dell’amministrazione di produrre atti utili alla città”. “Mi chiedo – ha invece sottolineato il Presidente Ranieri – se non sia più scandalosa la posizione di tre consiglieri che da gennaio a maggio hanno ricevuto come indennità circa 10mila euro per la presenza in sedute di Consiglio comunale alle quali poi non hanno partecipato”.
Il gioco delle tre carte del sindaco: la polemica prosegue. “Il sindaco Albore Mascia, preso in castagna sulla variazione di bilancio per la ripartizione di fondi, ha cercato maldestramente di replicare alle nostre documentate contestazioni. Lui, assieme all’assessore alle finanze Seccia e al coordinatore provinciale del Pdl, Lorenzo Sospiri, ha parlato indifferentemente e in modo alquanto confusionario sia dei fondi statali che di quelli regionali giustificando scelte che – lo ribadiamo ancora – restano molto discutibili”. Non hanno nessuna intenzione di indietreggiare i cosiglieri comunali Adele Caroli, Livio Marinucci, Nico Lerri e Massimiliano Pignoli, che in una nota smontano la ricostruzione del primo cittadino. “ Il sindaco ha tirato fuori la tesi che, nel predisporre il bilancio 2009, erano stati previsti finanziamenti per il sociale sottraendoli ad altri capitoli di spesa” prosegue la nota. “Quindi, con una giravolta meritevole di miglior causa, ha detto che si trattava di rimettere quei sodi dove erano stati prelevati. Invece ribadiamo che i fondi regionali sopravvenuti dovevano anch’essi essere destinati al settore sociale. Per quanto riguarda i fondi erogati dallo Stato sindaco e assessore Seccia si sono giustificati dicendo che potevano essere spalmati liberamente senza alcun vincolo. Ed ecco la sarabanda dei finanziamenti aggiuntivi al Festival dannunziano, al teatro del mare, a un generico, molto generico settore del turismo. Si è detto indignato il sindaco per il fatto che la stampa locale ha sottolineato come certi stanziamenti potevano essere anch’essi utilizzati per far fronte alle richieste sempre più pressanti delle categorie sociali più deboli, ovvero dei nuovi poveri. Per quanto riguarda lo staff della sua segreteria, Albore Mascia si è fatto scudo del fatto che i suoi collaboratori sono pochi mentre quelli del suo predecessore erano molti di più e che i famosi 20mila euro riguarderebbero la consulenza del responsabile del Festival dannunziano. Argomentazioni che non convincono. Altrettanto fermamente respingiamo le critiche del consigliere del Pdl Renato Ranieri il quale ha avuto l’ardire di affermare che noi prendiamo soldi pubblici (gettoni di presenza) per le sedute del consiglio comunale in cui non votiamo. Vogliamo ricordare al consigliere che la mancata partecipazione al voto è una scelta politica e democratica e non certo assenteismo. Infine una replica al sindaco che ci ha attaccato frontalmente dicendo che due di noi (Caroli e Lerri) dovrebbero dimettersi dalla presidenza delle rispettive commissioni in quanto sono stati eletti nella lista del Pdl. Ancora una volta ci ha accusato di ostruzionismo. Un’argomentazione che non regge. Di fronte allo sfascio di questa amministrazione ad Albore Mascia non resta altro da fare che azzerare la giunta e riaprire un discorso serio come più volte gli ha fatto sapere chiaramente l’on. Giampiero Catone”.