Giulianova, D’Alfonso: ‘La Piccola Opera Charitas non morirà’ FOTO

Giulianova. “Ho preso a cuore il problema e mi impegno per fare in modo che questa strana vicenda possa trovare una soluzione”.

Sono state le parole del presidente della Regione Luciano D’Alfonso che in serata ha incontrato i dipendenti della Piccola Opera Caritas di Giulianova, presenti con gli striscioni e i rappresentanti della Rsa nella terrazza del Kursaal. D’Alfonso era atteso per il vertice organizzato dal Comune per affrontare le questioni legate ai lavori di messa in sicurezza dei fiumi Tordino e Salinello. Appena è arrivato il Governatore ha stretto la mano ad alcuni dei dipendenti della Poc e ha chiesto immediatamente di parlare con i rappresentanti sindacali. Con il sindaco Francesco Mastromauro sottobraccio, D’Alfonso si è spostato nell’atrio della sala del Kursaal. Ha garantito che esaminerà la questione personalmente.

La Piccola Opera è in attesa dalla Asl di Teramo del versamento di somme per un ammontare di circa 4milioni di euro. I vertici dell’azienda sanitaria teramana hanno sospeso il pagamento, ritenendo che ci sono aspetti non chiari che non consentono il versamento dell’intera somma. Ci sarebbero, insomma, dipendenti e strutture considerati non idonei, inadeguati. Da qui quindi il blocco dei pagamenti. “Mi occuperò personalmente della cosa”, ha confermato D’Alfonso, “ma devo anche riscontrare un aspetto: sono i dirigenti che devono firmare gli atti che sbloccano le pratiche e non gli amministratori”. Proprio oggi i dipendenti hanno ricevuto una mensilità dello stipendio rivendicato, grazie all’accreditamento da parte della Regione di oltre mezzo milione di euro. “Noi vogliamo certezze per il futuro”, ha sottolineato Alessandro Pompa, della Cisl, “attualmente queste certezze non ci sono. Abbiamo ricevuto uno stipendio, vero. Ma per il futuro”.

Sono 150 i dipendenti della Piccola Opera che vogliono risposte e la certezza di un futuro. Ma la preoccupazione maggiore riguarda i circa 200 ospiti della struttura fondata da Padre Serafino Colangeli, la metà dei quali ha necessità di assistenza 24 ore al giorno. La palla passa ora nelle mani del Governatore D’Alfonso che avrà ora il suo bel da fare per assicurare quelle certezze che i lavoratori chiedono.

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