Chieti. “Sblocco del turn over, sostituzione del “Patto di stabilità interno” con il “Pareggio di bilancio”, aumento della spesa per il personale, stabilizzazione degli educatori e dei maestri comunali, ricollocazione del personale provinciale: gli emendamenti alla Legge di Stabilità inviati al Senato”.
Così in una nota il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che aggiunge: “Nella giornata di ieri – ha dichiarato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – ho difatti inviato alla senatrice Federica Chiavaroli, relatrice per la Legge di Stabilità 2016, una serie di emendamenti di primaria importanza per gli Enti Locali, fortemente avanzati dall’ANCI e dal sottoscritto in qualità di Vicepresidente Nazionale con Delega alla Pubblica Amministrazione, Politiche del Personale e Relazioni Sindacali. Turn-over – modifica della percentuale: al riguardo sembra esserci una apertura da parte del Governo, soprattutto verso alcuni comparti (Enti Locali). La proposta è di abolire il “comma 9”, ripristinando le regole contenute nel D.L. 90/2014, con la possibilità di assumere, per gli Enti Locali, 80% del personale cessato negli anni 2016 e 2017, ed il 100% del personale cessato a partire dal 2018. Sostituzione del “Patto di stabilità interno” con il “Pareggio di bilancio”: Anci è d’accordo nel conservare la diversificazione di trattamento per gli Enti sottoposti a Patto (Comuni sopra i 1000 abitanti) da quelli svincolati (Comuni sotto i 1000 abitanti). Occorre però una norma che permetta di continuare ad applicare questa regola e che mantenga i seguenti riferimenti: Comuni sotto 1000 abitanti debbono poter effettuare un turn-over del 100% ed avere come riferimento di spesa per il personale, l’anno 2008; Comuni sopra 1000 abitanti debbono poter sostenere una spesa per il personale che abbia come riferimento la media avuta nel triennio 2011-2013, con un turn-over che preveda l’80% per il 2016 e il 2017 e il 100% dal 2018. Tale comma andrebbe inserito nell’art. 35 della “Stabilità”. Superamento della Delibera della Corte dei Conti – Sezione Autonomie dello scorso settembre 2015, n. 27. Questo atto interpreta una norma del 2006, con la quale viene riesumato un obbligo ormai superato per gli Enti Locali con il D.L. 90/2014, imponendo difatti agli Enti di ridurre l’incidenza della spesa per il personale sulla spesa corrente. Oggi la cosa è pressoché impossibile, in quanto la spesa corrente dei Comuni è soggetta all’azione di numerosi fattori esterni quali le compensazioni, ad esempio, per IMU e TASI. Tale parametro, dunque, è indeterminato e non può essere preso come elemento di riferimento per programmare la spesa di personale. Occorre pertanto un emendamento che abroghi il comma 557, lettera a) della L. 296/2006. Stabilizzazione degli educatori comunali
Serve, al riguardo, un emendamento che consenta di pianificarne le assunzioni, ricorrendo a procedure speciali attuate già nel 2013, spostando il termine per le pianificazioni al 2020. In questo modo i Comuni eviterebbero anche di risarcire i danni per i contratti reiterati oltre i 36 mesi. Ricollocazione del personale provinciale”.
“Così come è scritta la norma – conclude Di Primio – tutti i Comuni non possono intraprendere alcuna procedura sul personale fino a quando non viene ricollocato l’ultimo dei dipendenti delle Province italiane. Anci propone di tarare il tutto su base provinciale o, nella peggiore delle ipotesi, su base regionale”.