Chieti. Teatro Marrucino ridotto male a causa di lavori effettuati “a culo di gatto”. Sono le parole proferite dal celebre attore comico Enrico Brignano poco prima di inaugurare, nei giorni scorsi, la stagione artistica del Teatro Stabile d’Abruzzo all’Aquila.
Le affermazioni, piuttosto clamorose, sono state riportate da un noto sito regionale ma parrebbe che in città nessuno se ne sia accorto ad eccezione di Bruno Di Paolo.
Il capogruppo di Giustizia sociale, in tal senso, chiama in causa l’amministrazione comunale e l’entourage del Teatro Marrucino: “Il comico romano, nel puntare il dito contro chi non conosce il teatro e lo rovina non solo esteticamente, prende a riferimento negativo proprio il Teatro Teatino tuonando forte: (“basta vedere com’è ridotto il Marrucino di Chieti”). Com’è possibile che affermazioni così pesanti siano state fatte passare nell’anonimato? Il sindaco Di Primio si è sempre autodefinito paladino della teatinità e vorrei capire come mai- attacca Di Paolo- non ha proferito verbo in merito ad insinuazioni che offuscano il buon nome del Teatro Marrucino di Chieti, la punta di diamante dell’offerta culturale del capoluogo teatino”.
Una stilettata non risparmia neanche l’onorevole Fabrizio Di Stefano, da sempre attento alle vicissitudini del Marrucino, e il cda del Teatro da poco rinnovato.
“La notizia delle esternazioni di Brignano sono state rimpallate su vari siti abruzzesi ed è strano che a Chieti l’eco delle invettive del bravo artista romano che ha, peraltro, origini abruzzesi e della provincia di Chieti, siano passate nel silenzio più totale del cda e dell’onorevole Di Stefano, fino a qualche mese fa consigliere comunale delegato al Teatro Marrucino. Ci troviamo di fronte ad un fatto grave – riprende Di Paolo – che voglio sollevare per l’amore profondo che mi lega alla mia città”.
Lo stesso Brignano, peraltro, si è esibito più volte a Chieti, l’ultima performance risale a questa estate nell’anfiteatro della Civitella gremito in ogni ordine di posto, non nascondendo il suo legame alla città ed il suo apprezzamento per le sue bellezze architettoniche oltre che culturali. Ma, evidentemente, il restyling a cui è stato sottoposto il Marrucino negli ultimi tempi non è affatto piaciuto al poliedrico artista romano. Tanto che sono stati sferzati i committenti dei lavori stessi. Sulla riqualificazione del Teatro Marrucino, peraltro, c’era stata, in primavera, un’interrogazione con cui un consigliere comunale aveva chiesto lumi sulle fattezze dell’intervento completato a fine estate.
“Chiedo che si faccia chiarezza sulla vicenda e si difenda- spiega Di Paolo- il buon nome del Teatro Marrucino conosciuto in tutta Italia. Se poi gli “schiaffi” di Brignano sono mossi da dati oggettivi, il sindaco Di Primio e i vertici del Teatro spiegassero cosa è stato fatto per il buon nome della massima istituzione culturale della nostra città”.