Pineto. Nell’ultimo Consiglio Comunale di Pineto, nell’odg vi era una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che prevedeva l’uso, da parte di tutte le parti politiche rappresentate nell’assise civica, del sito web del Comune. In particolare, la mozione voleva regolamentare il modo di usare il sito istituzionale per poter permettere a ciascun Consigliere comunale di informare i cittadini in relazione alle proprie attività connesse alla funzione, anch’essa istituzionale, che svolge.
Per gli attivisti pinetesi “il sito, infatti, rappresenta un organo istituzionale e le istituzioni, a loro volta, sono rappresentate da maggioranza ed opposizione, ognuna con le proprie prerogative. Pertanto avere la disponibilità del sito web, nel rispetto di precise regole, dovrebbe essere un ovvio diritto, senza nessuna necessità di chiedere permesso. È ovvio che l’uso di un tale strumento deve necessariamente essere connesso con le attività svolte da ciascun Consigliere nell’esercizio della propria funzione, che prevede iniziative e discussioni. La maggioranza, al cospetto di una simile proposta, che sancisce in modo ovvio un principio democratico, ha mostrato tutta la sua contrarietà, utilizzando degli assurdi equilibrismi di parola per cercare di non far capire che a loro l’opposizione non solo è sgradita, ma addirittura deve essere messa a tacere, giacché, nella loro logica propagandistica, la voce di un diverso punto di vista potrebbe essere molto pericolosa.
Infatti la mera possibilità che, attraverso il sito, i cittadini possano ricevere informazioni tali da fare innescare delle riflessioni, ha sconvolto la maggioranza al punto di negare un banale principio di democrazia”.
Per il Movimento 5 Stelle il centrosinistra alla guida di Pineto utilizzerebbe “il sito non sempre per finalità istituzionali, ma anzi, spesso per semplici attività propagandistiche, talora di livello infimo, che d’ora in poi ci riserveremo di segnalare al Prefetto. Ancora una volta, di fronte ad una richiesta di civiltà e di rispetto democratico, i Consiglieri Comunali di maggioranza e non solo quelli qualificabili come funzionari di partito, che in nome della loro carriera politica stanno svilendo le istituzioni; non hanno ritenuto di esprimersi, relegandosi a marionette telecomandate e pregiudicando del tutto la loro presunta credibilità politica”.