Fondi, che secondo i consiglieri comunali sarebbero dovuti essere spesi in maniera opposta a quella che è stata la linea di Berghella, considerando anche il “grosso buco” con il quale i cittadini si trovano quotidianamente a combattere in merito a prestazioni sanitarie pubbliche.
Ma Barghella non ci stà a restare in silenzio e lancia un attacco a 360°, primi fra tutti i vertici Asl di Pescara, i direttori D’Amario e Guarino, che da tempo ignorano gli appelli del Presidente soprassedendo alle relative richieste. “È dal 1 ottobre che mi prodigo per migliorare il funzionamento della asl cittadina, senza però ricevere alcuna risposta. Nonostante i miei due sopralluoghi presso il nosocomio pescarese, c’è chi ancora mi critica senza neanche capire la ragione per cui lo sta facendo, proprio i consiglieri della mia Commissione che mi attaccano non sono mai venuti con me per constatare lo stato reale delle cose”, dice Berghella. A Pescara il problema più grosso, secondo il Presidente, sarebbe un Pronto Soccorso inesistente, incapace di fare filtro alle migliaia di richieste che arrivano quotidianamente, ma di certo indispensabile per evitare ricoveri impropri. “In questa maniera, si risolverebbe il problema dell’intasamento della struttura dell’ospedale civile, con un notevole risparmio economico, riducendo di netto il numero dei ricoveri che sono circa cinquanta al giorno per una spesa di 800 euro cadauno” continua il Presidente. “Per evitare pesantissimi sprechi sono necessari provvedimenti, – ha concluso Berghella,- e l’amministrazione intendeva da tempo collaborare con il manager D’Amario per dare risposte concrete, ma forse la Asl di Pescara preferisce ridurre i costi di netto anziché investire sul necessario, così come affermato anche dall’assessore alla sanità Venturoni secondo cui l’importante sarebbe tagliare i costi per rientrarvi”. Berghella punta sulla politica dell’efficienza, per lui, rappresenterebbe l’unica soluzione reale per abbattere i costi.
Monica Coletti