Pescara. Un traguardo a metà, sia per maggioranza che per opposizione: la polizia municipale avrà le armi ma a determinate condizioni. Questo il risultato di un infuocato consiglio comunale, un consiglio protrattosi durante il corso dell’intera giornata. Una dura mediazione tra le due fazioni politiche, iniziata male ma finita bene, con un compromesso che farà entrambe contente.
La discussione si era aperta in mattinata con l’esame della delibera e degli emendamenti presentati dal centro-sinistra. Nessun incontro si prospettava all’orizzonte, D’Angelo, Del Vecchio, Di Nisio, i consiglieri del Pd sembravano fermissimi sulle proprie posizioni. E se la strada era tutta in salita, ad intervenire ci ha pensato anche il sindaco, Luigi Albore Mascia: “La storia dell’armamento della Polizia municipale ormai si trascina da anni e se lo stesso centro-sinistra, durante i propri anni di governo, ha avviato la realizzazione dell’armeria evidentemente credeva dogmaticamente nel fatto che la Polizia municipale dovesse essere tutelata e armata, come del resto accade a Milano o a L’Aquila, o nella stessa Montesilvano o a Giulianova. Ce lo ha chiesto a più riprese lo stesso Prefetto, rappresentante del Governo, e ormai la sicurezza è un elemento irrinunciabile; anche se l’armamento determinerà un dispendio economico, vuol dire che rinunceremo a qualcos’altro, ma la delibera odierna non è un orpello”. Delibera approvata alle 16.45 con 25 voti a favore, uno contrario e due astenuti su 29 presenti in aula. Pausa pranzo, senza ancora nessuna uscita, ma nel pomeriggio situazione ribaltata. I consiglieri Armando Foschi e Massimo Pastore per il Pdl ed Enzo Del Vecchio per il Pd hanno trovato la soluzione, elaborando un emendamento, nel quale è stata cambiata la dicitura della delibera, passando da ‘revoca’ a ‘modifica’ della delibera precedente. Inoltre nell’emendamento si è puntualizzato che ‘i servizi armati saranno indicativamente quelli indicati dall’articolo 20 c.2 del D.M.145/1987 e precisamente i servizi esterni di vigilanza così individuati: Servizi di Polizia stradale, Servizi ausiliari di pubblica sicurezza, Servizi di sicurezza urbana, Servizi di polizia amministrativa e giudiziaria riferiti agli specifici compiti di natura istituzionali che possono comportare eventuale esposizione al rischio, fatti salvi i servizi di pronta urgenza e necessità; il servizio di vigilanza e protezione dell’armeria del Corpo; i servizi notturni e di pronto intervento
Alla fine la Polizia municipale di Pescara avrà le armi: prima della fine dell’estate gli agenti municipali potranno indossare le pistole per tutti i servizi di Polizia stradale, pubblica sicurezza o in tutti i compiti istituzionali che potrebbero comportare un’esposizione al rischio. “Questo il frutto della mediazione svolta nell’esclusivo interesse della città”, ha precisato il sindaco commentando l’esito. L’appello a lavorare insieme per il governo della città, alla fine è stato raccolto da entrambe le forze politiche.
“Tale emendamento – ha commentato il consigliere Del Vecchio – ci ha consentito di superare le contrapposizioni nell’interesse della città e, senza militarizzare il territorio, comunque abbiamo comunque dato modo al comandante Maggitti di disporre di tutti gli strumenti per operare, disciplinando in modo chiaro i servizi in cui potranno essere usate le armi, come nei posti di blocco, ed escludendo invece il loro utilizzo in servizi di routine, come nei controlli nei negozi. Trovata l’opportuna convergenza si procederà a passi veloci e già entro fine giugno i vigili lavoreranno indossando le pistole.
Monica Coletti