Teramo, il Pd: “Il tempo per aiutare i disabili sta per scadere”

Teramo. Dopo il grido d’allarme di una mamma e la replica del Comune, oggi è il Partito Democratico ad intervenire sulla questione disabili.

“Il tempo si sta inesorabilmente dilatando e le risposte dell’amministrazione continuano ad essere vaghe e contraddittorie, in particolare sulla tempistica relativa alla pubblicazione e all’applicazione della nuova graduatoria – dichiara Gianguido D’Alberto, capogruppo Pd in consiglio comunale – E’ assolutamente inaccettabile che famiglie che rappresentano l’anello più debole della nostra collettività siano costrette ormai da tre mesi a vivere senza adeguata assistenza sociale, rivendicando invano e con dignità un diritto fondamentale che questo penoso centrodestra cittadino ha trasformato in concessione graziosa. E continua a rimanere priva di risposta la domanda fondamentale che abbiamo posto con un’interrogazione anche nel corso dell’ultima seduta consiliare in merito alle “reali” risorse finanziarie da destinare a questa operazione correttiva considerato che, con riferimento alla delibera sopra citata, il servizio finanziario ha rilasciato un parere favorevole condizionato precisando che la stessa delibera dovesse essere attuata e applicata nei limiti degli stanziamenti e delle somme effettivamente disponibili in bilancio”.

E poi “l’ultimatum” a Valeria Misticoni: “Assessore, il suo tempo è scaduto. Il tempo è scaduto, Assessore, perché approvare una graduatoria in prossimità della fine di quest’anno significa di fatto applicare i nuovi criteri solo per il residuo scorcio temporale del 2015 a fronte di un sacrificio profondamente ingiusto cui sono state costrette le famiglie interessate per mesi. Per queste ragioni, per il valore fondamentale della solidarietà e in difesa dei diritti dei nostri concittadini più deboli, avevamo chiesto con forza la sospensione di quel provvedimento penoso e disastroso, che avete negato solo per salvare politicamente la faccia di questa pessima Giunta e per non alterare i precari equilibri di un potere che si conferma  ogni giorno sempre più privo di ogni autorevolezza e credibilità”.

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