Pescara. Il consigliere Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista ha tenuto questa mattina una conferenza stampa per esporre alcune perplessità in merito alla legittimità dei bandi comunali, nel particolare quello riservato ai servizi sociali.
Per comprendere la dinamica dei fatti bisognerebbe tornare indietro di alcune settimane, quando un’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara ha coinvolto numerosi pubblici amministratori dei comuni dell’area vestina, oltre che l’amministratore della cooperativa Agorà, partner del Comune di Pescara da alcuni anni per la gestione dei servizi sociali.
La cooperativa Agorà, sarebbe la stessa che gestisce da un anno e mezzo anche il servizio di assistenza domiciliare oltre al servizio di assistenza scolastica specialistica per alunni disabili.
Il 21 maggio sarebbe prevista una scadenza importante, volge infatti al termine il nuovo bando di gara indetto per il riaffidamento della gestione del servizio di assistenza scolastica specialistica per disabili.
Ed è qui che Acerbo, trae l’inghippo, sostiene infatti che sul bando ci siano requisiti richiesti che portino verso un indirizzo obbligato: “Il fatturato minimo per la partecipazione alla gara è insolitamente alto; requisito indispensabile, pena l’esclusione, l’aver già svolto il servizio specifico oggetto della gara, nel triennio antecedente la data di pubblicazione del bando per un importo complessivo almeno pari a quello posto a base di gara, ovvero 4.498.909,50”.
Tale requisito, a detta del consigliere, rischia di escludere la quasi totalità delle cooperative abruzzesi.
Secondo problema, differente linguaggio utilizzato nell’identificare servizi identici resi in altri ambiti, che si chiamano “Assistenza scolastica qualificata” o “Assistenza scolastica educativa” e che potrebbero non concorrere alla somma delle capacità tecnico-organizzative.
La terza e ultima perplessità del consigliere riguarderebbe poi i requisiti richiesti per il personale che, “rischiano di apparire strumentali alla blindatura del bando.” Per tutte queste motivazioni il consigliere di Rifondazione Comunista chiede al Sindaco e alla Giunta di soddisfare le sue perplessità e nel caso di procedere a sospensione della procedura relativa al bando. I limiti di ammissione e l’assenza di discrezionalità nella scelta del vincitore sarebbero la discriminante.
Serena Zavatta