Oltre 4.500, infatti, i votanti, con una percentuale di oltre il 22% degli iscritti, dato significativo soprattutto in considerazione del pendolarismo e delle condizioni particolari in cui versa l’Università de L’Aquila dal sisma del 6 aprile 2009.
L’Udu trionfa ovunque, con percentuali che vanno dal 56% del Senato Accademico al 72% del Cus e della Cru. Il totale dei voti di lista si aggira tra i 2.200 e i 2.600.
L’Udu elegge, pertanto, al Cda 3 studenti su 4, cui si aggiunge l’eletto della lista Unione Dottorandi e Specializzandi. Elegge, inoltre, 3 Senatori Accademici su 3, 2 su 2 all’Adsu e al Cus, mentre alla Cru si aggiudica l’unico seggio. L’Udu elegge, poi, 38 Consiglieri di Facoltà su 57.
Lista Aperta e Azione Universitaria si attestano, invece, entrambe intorno ai 600 voti di lista.
Sui 29 seggi totali del Consiglio studentesco, dunque, saranno 21 i consiglieri dell’Udu contro i 3 di Lista Aperta, 3 di Azione Universitaria, uno di Modus ed uno di Operazione Scienze Motorie.
In questo contesto l’Udu L’Aquila è riuscita anche a far parte ancora una volta al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) con il proprio candidato Mauro Pettinaro, che si è aggiudicato oltre 1.500 preferenze all’Università de L’Aquila e quasi 1.800 nel Collegio.
“I risultati dell’Udu in ateneo e al CNSU sono un messaggio politico chiarissimo” fa sapere il movimento studentesco, “sia a chi dentro l’ateneo calpesta i diritti degli studenti sanciti nella Carta dei diritti, ancora di più in Regione per chi vuole cancellare le politiche pubbliche del Diritto allo Studio e, in Abruzzo e in Italia, per chi pensa che, dopo il sisma, l’Università de L’Aquila sia solo una istituzione che appartiene al passato. Lo diciamo da subito alla Regione: fine immediata del commissariamento dell’Adsu, risorse per il 100% di borse di studio e gestione pubblica degli alloggi universitari di derivazione pubblica. Da subito”.