Pescara. Gli imprenditori balneari, come previsto dalla delibera regionale, hanno iniziato i lavori per adeguare le strutture in vista della stagione estiva 2010; il Comune di Pescara, invece, ancora non realizza nessun progetto previsto prima della stagione balneare. La denuncia arriva da Fiba-Confesercenti, l’associazione più rappresentativa degli imprenditori balneari abruzzesi, che sottolinea il “silenzio assordante” dell’amministrazione comunale adriatica sul Piano spiaggia e sul pesante problema dell’erosione della costa. “Al di là degli incontri con gli amministratori, mancano ancora indicazioni chiare sul da farsi. Abbiamo avanzato precise proposte dal 6 novembre scorso, ripetute a gennaio e sollecitate a marzo, su come effettuare il ripascimento prelevando sabbia dalla spiaggia libera della Madonnina, abbiamo indicato le modifiche da apportare al Piano spiaggia sul quale pende un ricorso al Consiglio di Stato. Ma dal Comune non arrivano risposte, nonostante l’estate sia praticamente iniziata . Le imprese non possono aspettare i tempi dei burocrati della politica: è assolutamente necessario che il Comune comprenda che la categoria ha bisogno urgentemente di risposte per affrontare la stagione con regole chiare, strumenti nuovi e un’amministrazione meno latitante e distante”.
La Replica dell’assessore Del Trecco. 250mila gli euro già destinati dalla Regione Abruzzo al ripascimento della costa pescarese, anche se la Fiba-Confesercenti sembra ancora ignorare il tutto. Decine di riunioni indette dall’amministrazione comunale sul caso, balneatori partecipi e sensibilizzati, ma perennemente vacante la presenza dell’Associazione. Se la Fiba definisce l’Amministrazione distante e latitante, l’assessore all’Ambiente e alla Tutela della Costa Isabella Del Trecco non si lascia sfuggire l’occasione per far presente quanto finora è stato programmato e quanto l’Associazione abbia continuato ad ignorare snobbando gli interventi prestabiliti.
“Ancora oggi la Fiba-Confesercenti, in modo inesatto, ha ribadito di aver indicato al Comune come effettuare il ripascimento prelevando sabbia dalla spiaggia libera della Madonnina. Ancora una volta, – ha dichiarato la Del Trecco – ci meraviglia che la Fiba-Confesercenti non lo sappia, torniamo a ribadire che purtroppo la sabbia della Madonnina non potrà essere utilizzata perché l’area è stata classificata come ‘protetta’, dunque intoccabile, la legge ci impedisce di prelevare quella sabbia, una norma più volte illustrata a tutti i balneatori e che anche l’organizzazione di categoria dovrebbe ormai conoscere”.
Un ripascimento, che da mesi deve risolversi, balneatori esasperati ma tutt’ora privi di soluzioni alternative. L’assessore ha però mostrato sensibilità al problema ed una determinata volontà di miglioramento della zona costiera proponendo di accelerare quanto più possibile le operazioni. Per esaudire tutte le esigenze, la sola sabbia dragata utilizzabile potrebbe essere quella del porto turistico. Proprio quando sembra esserci una soluzione ecco che all’orizzonte si prospetta un altro problema: la somma c’è, ma la sabbia costa. Una volta prelevata infatti, la sabbia dovrebbe subire alcuni giorni di decantazione per eliminare i residui dei colibatteri rilevati dall’Arta. Alla Direzione Marittima non resta che individuare delle aree che consentano la decantazione di quella sabbia, anche se al momento non sembra essercene ombra. Domani mattina, tutti riuniti attorno ad un tavolo per trovare una soluzione nel tempo più breve possibile