Pescara. L’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, lavorerà ad un piano “di investimenti fatto di cose, risorse umane, tecnologia ed organizzazione”, che spinga l’offerta sanitaria del presidio ortonese al di là del punto nascita. Lo ha proposto il commissario ad acta per la Sanità, Luciano D’Alfonso, incontrando con l’assessore al ramo, Silvio Paolucci, il Sindaco di Ortona, Vincenzo D’Ottavio, ed una delegazione di consiglieri comunali.
Il Sindaco ha chiesto la possibilità di “sospendere il provvedimento di chiusura del punto nascita per analizzare meglio il dato tecnico del Comitato di valutazione”, carente, a suo giudizio, sul piano della completezza delle annualità prese a riferimento per pesare la redditività del servizio. Il Comitato ha fatto presente ai vertici del Governo regionale la “difficoltà nella quale si trova in territorio che verrà deprivato di servizi, nonostante i dati lusinghieri sull’appropriatezza dei ricoveri e dei parti cesarei al di sotto della soglia del 15 per cento.
“Dovete tornare a casa con la certezza che non c’è un deglutimento ai danni di Ortona da giocare su altri tavoli”, ha spiegato meglio D’Alfonso. “Voi avete diritto ad un atto tipico, che può essere una delibera di Giunta, con la quale prefigurare un percorso differenziato e potenziato per il futuro di Ortona e, subito dopo, ad un confronto civile, nella sede del Consiglio comunale, magari nei primi giorni di settembre sulla nostra proposta”. Il Presidente ha tutelato l’operato dell’assessore Paolucci e la sua “implacabile oggettività competenza”.
“Paolucci – ha detto – non ha un motivo diverso dall’interesse pubblico, nella cornice di un percorso riformista che migliorerà l’offerta sanitaria regionale ma che per il momento fa vedere solo tagli. Il suo è un contributo di grande generosità”. L’assessore Paolucci, dal canto suo, ha richiamato, in uno spirito di costruzione del futuro per il sistema dei servizi sanitari, che la “partita si gioca sull’applicazione del decreto 70, sulla questione dei bacini di utenza e sul fenomeno abruzzese delle discipline in sovradimensionamento, senza specializzazione, con doppioni a media e bassa intensità nel giro di 20 chilometri. Dal Ministero – ha concluso- ci chiederanno conto di questo. Questa è una partita molto più ampia della vicenda dei punti nascita”.