Chieti. “Nonostante la proposta di perimetrazione del Parco della Costa Teatina elaborata dal Commissario De Dominicis sia oggetto di numerose critiche provenienti da più parti, dai Sindaci e nelle ultime ore anche da forze politiche del centrosinistra, sull’argomento è sceso un preoccupante silenzio”.
Lo ha detto Etelwardo Sigismondi, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia-An di Vasto.
“È evidente – ha proseguito – che il Partito Democratico vuol far passare il principio del ‘mutismo e rassegnazione’ sulle popolazioni interessate dal Parco. I tentativi di confronto richiesti sono rimasti lettera morta. La riunione della Commissione Utilizzazione e Assetto del Territorio del Comune di Vasto, chiesta più di un mese fa da me e da altri Consiglieri dell’Intergruppo ‘Vasto2016’, per discutere della perimetrazione del Parco, non è mai stata convocata dal Presidente in quota Pd. La promessa del Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso di riconvocare, dopo la riunione del 18 maggio durante la quale venne consegnata la perimetrazione ai Sindaci, un apposito incontro per recepire eventuali osservazioni, non ha avuto seguito nonostante i continui solleciti da parte dei Primi Cittadini. Anche le proposte di Fratelli d’Italia-An, tra cui l’istituzione dell’area protetta marina, vero e unico strumento per fermare la deriva petrolifera del nostro mare – ha ricordato Sigismondi – seppur recepite da alcuni Sindaci e per loro tramite proposte al Governatore della Regione Abruzzo, sono state fatte cadere ad arte nel dimenticatoio. Insomma, dell’istituendo Parco della Costa Teatina non si può discutere! Qualsiasi strategia di sviluppo, come l’Istituzione di un Parco, che interessi permanentemente un territorio, necessita di momenti di condivisione con le realtà territoriali e non certo di arroganza politica come quella che si sta consumando nei confronti della costa teatina. La perimetrazione del Parco – ha attaccato l’esponente del partito di Giorgia Meloni – è diventato un elastico che si allunga o si accorcia a seconda dell’estensore, dimostrazione evidente che il Parco è nato male, con sveltine parlamentari e senza la necessaria documentazione tecnica e scientifica per individuare le zone effettivamente da includere nell’area di tutela. In un periodo in cui partiti, associazioni e movimenti si riempiono la bocca con vocaboli come ‘partecipazione’, ‘condivisione’, ‘trasparenza’, ritengo – ha proposto Sigismondi – sia necessario a questo punto passare la parola ai cittadini mediante l’indizione, in tempi rapidi, di un referendum sul Parco della Costa Teatina. La valorizzazione e la tutela del territorio sono obiettivi comuni che vanno perseguiti mediante strategie condivise e non attraverso capricci ideologici dettati forse dalla volontà di mettere in piedi l’ennesimo carrozzone politico come l’Ente Parco, dove sistemare gli amici di partito, creando nuovi costi e nuovi cavilli burocratici a tutto danno dei cittadini. Sono convinto – ha concluso il Consigliere comunale vastese di Fratelli d’Italia-An – che su questo tema nessuno ha paura del coinvolgimento dei cittadini, e che quindi non si ostacolerà il referendum sull’istituzione o meno del Parco della Costa Teatina”.