L’Aquila. ‘E’ deprimente assistere ai tentativi messi in atto dal sindaco Cialente di distrarre l’opinione pubblica aquilana dalla non oculata gestione degli edifici per l’emergenza C.A.S.E. e MAP, accertata dalla Corte dei Conti, attraverso la “nobile causa della difesa dei morosi” o proclamando uno strumentale sciopero della fame per gli immotivati cavilli burocratici con i quali la stessa Corte rallenterebbe la ricostruzione’.
A dichiararlo la Cittadina al Senato del M5S Enza Blundo.
‘In riferimento ai mancati pagamenti relativi al progetto CASE – continua la Cittadina penta stellata – è necessario ricordare che, solo a novembre dello scorso anno, lo stesso primo cittadino affermava testualmente: “Ho visionato l’elenco di coloro che non hanno mai pagato le bollette del progetto CASE. Sono soprattutto i benestanti di questa città, la borghesia, i professionisti, nobili decaduti ‘.
‘Da quando poi lo stesso Sindaco è subentrato nella gestione con l’introduzione delle miracolose schede parametriche – aggiunge – c’è stato un vero e proprio stallo tecnico-economico. Sui ritardi della ricostruzione sarebbe il caso che l’Amministrazione Comunale iniziasse a fare un “mea culpa” senza addossare i ritardi prima alla mancanza dei fondi, poi alla mancanza del personale, in seguito agli “ingegneri” ed infine alla Corte dei Conti’.
‘Mi chiedo se non sia il caso di iniziare a dare l’esempio rispettando innanzitutto le sentenze e gli organi che le emettono, per poi accertare, in linea con la legge 241/90 e previo esame di approfondite documentazioni, lo stato dei cittadini, ed avviare procedure e norme per risolvere eventuali situazioni di povertà.
Infine, ci tengo a sottolineare che le bollette del Progetto CASE devono essere pagate solo in base ai reali consumi e laddove si voglia intervenire concretamente in favore dei meno abbienti e di coloro che non hanno un lavoro o possono contare su redditi molto bassi, si passi dalle parole ai fatti, approvando il reddito di cittadinanza che il M5S propone, sia a livello nazionale che regionale’, conclude Blundo.