L’Aquila. Dopo le accuse da parte di Arcigay L’Aquila alla Senatrice Blundo, in seguito alla stesura dell’emendamento al DDL Cirinnà, che avrebbe fissato il requisito dei tre anni di convivenza alle coppie omosessuali intenzionate a contrarre unione civile, lei incalza su Twitter: ‘Follia non dare limiti e consentire a tutti di accedere a benefici giuridici ed economici, comunque io li avevo ritirati’.
L’intervento di Arcigay L’Aquila, attraverso un comunicato firmato dal segretario Leonardo Dongiovanni:
‘Niente di nuovo, Enza Blundo intendeva fare esattamente ciò che ha fatto, al di là dei tentativi di pacificazione da parte dei suoi colleghi di movimento, che ce l’hanno descritta persino capofila di un disegno di legge, per l’estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali. Ammesso che ciò fosse vero infatti, non capivamo perché affossare il DDL Cirinnà con quell’emendamento, poiché questa è l’unica soluzione possibile con l’attuale maggioranza e noi non possiamo più aspettare’.
Dongiovanni insiste: ‘Un modo di fare politica totalmente sgraziato quello della Senatrice Blundo, visto che due giorni fa, il M5S ha votato a favore delle unioni civili anche sul blog di Grillo e lei anziché farsi forte di questa cosa, ha voluto esprimere a tutti i costi le sue idee nocive all’uguaglianza, di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Ora non resta che aspettare: se Blundo voterà contro il DDL Cirinnà e quindi contro le indicazioni del M5S, gli aquilani saranno i primi a sapere di aver mandato a Roma una senatrice omofoba’, conclude il segretario Arcigay L’Aquila.