Lanciano. Dopo la chiusura dei lavori dell’Esecutivo Nazionale della Uil penitenziari,avvenuta ieri a Grotaferrata ed ai quali hanno partecipato anche il segretario regionale Giuseppe Giancola (in qualità di revisore dei conti) e Il Vice Segretario Regionale Mauro Nardella (membro deLL’E.N.) è stato conferito mandato alla Segreteria Nazionale di prevedere un percorso di proteste e sensibilizzazione con particolare riferimento ad alcuni aspetti che si ritengono prioritari e la cui soluzione non comporta alcun onere economico.
Dopo i recenti fatti che hanno caratterizzato gli ambienti penitenziari abruzzesi, ultimo dei quali avvenuto a Lanciano e ove, giorni fa, è stato visto coinvolto in un’aggressione il Segretario Regionale aggiunto della Uil Penitenziari Ruggero Di Giovanni; in continuità con quanto concordato nel consesso nazionale, anche la Uil Penitenziari Abruzzo, nel contestare all’Amministrazione la mancanza di qualsiasi soluzione efficace a tutela dell’incolumità fisica dei poliziotti penitenziari oggi più che mai potenziale bersaglio di detenuti poco avvezzi al trattamento penitenziario, vittime di un disegno di legge che vedrebbe trasformare il reato di tortura da comune a proprio ed il cui progetto, riferito direttamente dal Capo del DAP Santi Consolo ospite del Direttivo, sembra essere cosa fatta, farà sentire la propria voce.
Vista la delibera dell’E.N., La Uil Penitenziari Abruzzo, al fine di sensibilizzare i rappresentanti della Politica Nazionale sui problemi che attanagliano la polizia penitenziaria, manifesterà il proprio dissenso con sit in di protesta e volantinaggio in tutti quei posti abruzzesi ove si recheranno il Ministro della Giustizia e i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Oltre alle questioni afferenti la questione sicurezza, il sindacato farà sentire la sua voce in ordine anche ai mancati o ritardati pagamenti del FESI ( Fondo Incentivante per i Servizi Istituzionali). In ordine a questa tematica la Uil Penitenziari ,nel mancare di firmare, qualche mese fa, a Roma l’accordo a livello Nazionale, aveva, proprio per i motivi che ha portato alla non sottoscrizione dell’accordo, previsto un ritardo ma non così cospicuo.
La Segreteria Nazionale, sempre a proposito di FESI, proporrà, nella contrattazione che che si svolgerà a breve, la distribuzione di parte dei fondi residui proprio a favore dei colleghi aggrediti oltre che nei confronti di chi, pur avendo qualifiche inferiori, viene chiamato a svolgere mansioni superiori.