Chieti. Il direttore generale della Asl Chieti, Francesco Zavattaro ha annunciato le dimissioni dal suo incarico con diverso tempo di anticipo rispetto alla scadenza.
Alla base della decisione ci sarebbero dei contrasti con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. Sono arrivate così le prime reazioni dal mondo politico regionale, nello specifico dai rappresentanti di Forza Italia Mauro Febbo e Fabrizio Di Stefano e dl sottosegretario alla Presidenza, Camillo D’Alessandro.
“Bisogna capire che cosa sta succedendo – ha detto Mauro Febbo – perché ci sono diverse dichiarazioni. Abbiamo letto che Zavattaro ha affermato che gli stanno facendo terra bruciata intorno e noi vogliamo capire che cosa voglia intendere. Le dichiarazioni di Zavattaro ci preoccupano, si riferiva all’ampliamento dell’ospedale che già c’è, mentre D’Alfonso già da tempo parla di un nuovo ospedale nell’area metropolitana tra Chieti e Pescara, a Sambuceto, e questo potrebbe portare delle conseguenze per l’Ospedale di Chieti che ha l’Università con la Facoltà di Medicina vicina. La Asl di Chieti non ha avuto deroghe per i concorsi e per le assunzioni, le ha avute solo per il primario del Pronto Soccorso. Credo che alle nostre domande qualcuno ci debba dare delle risposte”.
Così Fabrizio Di Stefano: “Che cosa vogliamo dire delle parole di Zavattaro su D’Alfonso? Perché Paolucci interviene solo dopo che tutto è accaduto? Oltre alla vicenda in se per se c’è qualcosa che va oltre come il silenzio del Pd di Chieti. Tra Paolucci e Zavattaro c’erano ottimi rapporti ed ora di colpo si è verificata questa rottura, vogliamo sapere che cosa c’è dietro. Questa cosa è preoccupante, vogliamo una Commissione d’Inchiesta su questa vicenda perché sono state pronunciate parole pesanti come macigni. Noi riteniamo che ci debba essere un intervento da parte della politica di Chieti, questo silenzio della sinistra di Chieti ci preoccupa”.
“I chiarimenti circa il giudizio sulla conduzione della Asl Lanciano-Vasto-Chieti li danno i numeri ed i cittadini. Ed i numeri sono implacabili nel descrivere come sia stata guidata fino ad oggi questa Asl”. E’ chiara la posizione del Sottosegretario alla Presidenza, Camillo D’Alessandro rispetto alla vicenda del manager Francesco Zavattaro. “Numeri, per esempio, rilevati dagli ispettori ministeriali così come sono inequivocabili i numeri relativi alla mobilità passiva. Come ha chiarito l’assessore Paolucci, – ha aggiunto – non c’è nulla contro la persona fisica del direttore generale ma c’è un giudizio profondamente, strutturalmente e nel merito negativo, mai tenuto nascosto. Per questo, Zavattaro farebbe bene a concludere il suo impegno alla guida della Asl Lanciano-Vasto-Chieti consentendo a chi ha vinto la elezioni di assumersi tutte le sue responsabilità attraverso la scelta di uomini e donne che possano migliorare la sanità in Abruzzo. Abbiamo vinto le elezioni perchè gli abruzzesi, a partire dalla sanità, – ha continuato – ci hanno chiesto di camabiare. Ora Zavattaro ci consenta il cambiamento. Inoltre, – ha aggiunto D’Alessandro – furono proprio Febbo e la maggioranza di centrodestra che sosteneva la Giunta precendente a votare la ridefinizione delle Asl su base provinciale. Ma questa operazione non venne fatta in modo funzionale ma solo per avere immediatamente disponibili le poltrone per i nuovi manager. Tanto è vero che nella Asl di Chieti tutte le scelte le ha subite la parte meridionale della provincia. Quando poi il mandato volgeva al termine, – ha concluso – una delle ultime cose fatte dalla Giunta Chiodi è stata proprio quella di rinnovare gli incarichi per anni ai manager. Quindi, ora fa bene Zattaro a porsi il tema della compatibilità con il nuovo corso perchè non è compatibile”.
Francesco Rapino