Chieti. “Code incredibili al Distretto Sanitario di Chieti presso il Vecchio Ospedale di via Tiro a Segno e servizio assicurato in minima parte con utenti costretti a lunghe attese per ricevere l’attestato di rinnovo dell’esenzione ticket per reddito e delle scelte per l’assegnazione del medico di medicina generale e del pediatra”.
Così in una nota il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “E’ ormai da più di quindici giorni che lo sportello del Distretto o non è stato aperto o ha funzionato con un solo addetto. Infatti dal 1 aprile le tre impiegate del Distretto abilitate al collegamento con i servizi regionali sono contemporaneamente in malattia e da quanto si è potuto apprendere dalle notizie filtrate dagli utenti in paziente coda, peraltro in una sala da attesa da condividere con un altro servizio molto affollato, quello del CUP – Cassa e da qualche operatore, la soluzione parziale è stata trovata dal Direttore del Distretto facendo ricorso, in una situazione anomala, addirittura ad un operatore resosi disponibile del Distretto di Lanciano.
Preoccupante è che la presenza del dipendente proveniente dal Distretto di Lanciano è assicurata fino a lunedì p.v. dopodichè sarà caos più totale. Possibile che nessuno dei vertici ASL si sia accorto che al 31 marzo scadevano, per legge, le esenzioni per reddito che quindi necessitavano di essere rinnovate, pena la contribuzione del ticket per farmaci ed esami specialistici e tra gli utenti in attesa abbiamo visto anziani e persone dichiaratesi disoccupate? E’ paradossale la condizione che per un periodo non certo breve tre impiegate siano tutte ammalate e quando succede ci si aspetta che per questo servizio di pubblica utilità Il Direttore Generale, dr Zavattaro, il Direttore Sanitario, dr Flacco, e, perdurando la mancanza del Direttore Amministrativo il Direttore del Servizio Amministrativo preposto, drsa Capitoli, mettano il Distretto in condizione di erogare assistenza e i cittadini in condizione di riceverla. E’ veramente impensabile che non siano state trovate immediatamente soluzioni idonee e si siano lasciati i cittadini di Chieti in una condizione di estrema difficoltà, non potendo, poi un solo operatore riuscire a soddisfare tutte le richieste con la conseguenza di nuove code al giorno successivo e con la speranza di riuscire ad arrivare primi per poter accedere ai 70 numeri di prenotazione giornaliera. Si parla di sanità sul territorio e di potenziamento delle attività, ma poi ci si confronta con la realtà e viene fuori la fotografia appena descritta, forse è il caso di abbandonare la visione ospedalocentrica e assumere meno persone in staff e più persone ai frontoffice”.
“I momenti di crisi e di difficoltà bisogna affrontarli con programmazione progettuale e interventi immediati – conclude Di Paolo – anche tramite lo spostamento di personale. Imbarazzante il silenzio “assordante” del Sindaco di Primio sul disservizio della A.S.L. nei confronti dei cittadini appartenenti alla sua comunità”.