Bevilacqua ricorda, infatti, alcune delle “promesse” fatte in merito, come la “città giardino” che avrebbe dovuto sorgere a Chieti Scalo o gli spazi verdi da dedicare ai bambini e ai loro genitori. Il consigliere punta, soprattutto, il dito contro la Villa Comunale, chiusa per mesi e restituita in condizioni critiche.
“Hanno tenuto chiuso per mesi parte della Villa” lamenta, infatti, Bevilacqua. “Per fare cosa? Per restituircela con un laghetto pericoloso, con una pavimentazione che non vale i soldi spesi e con le aiuole del lungo viale abbandonate a se stesse. Tutto questo senza contare che la restante area della Villa rimarrà nell’attuale stato di incuria poiché, come sempre, i cari compagni hanno fatto male i loro conti e non sono stati capaci di realizzare in tempo utile i loro fantasiosi progetti”.
Se mancano zone sicure per lo svago di bambini a adolescenti, l’opposizione critica, invece, il proliferare dei cantieri, molti dei quali starebbero, nella loro opinione, portando alla ribellione i cittadini e i commercianti.
“Noi vogliamo una città vivibile” chiede, dunque, la minoranza comunale, “con la rivalorizzazione del centro storico e con la riqualificazione di tutti i quartieri in cui possiamo oggi suddividere il territorio urbano. È ora di dire basta a questa orribile invasione di cemento cui siamo stati sottoposti da Ricci e dalla sua giunta in questi anni”.
Le numerose critiche di questi giorni non sembrano, tuttavia, aver intimorito il sindaco di Chieti, Francesco Ricci, che tranquillizza i cittadini e i suoi elettori su una realtà che egli stesso definisce “molto diversa”.
“Il vostro sindaco” spiega, infatti, a riguardo “non ha bisogno di affidarsi a test facilmente “malleabili” per sapere come la pensano i propri cittadini. Ogni giorno riceve decine e decine d’attestati di stima e d’affetto per il gran lavoro svolto in cinque anni ed è questo il “sondaggio” più attendibile sulla reale volontà degli elettori di Chieti in vista delle prossime comunali”.