Questo la decisione assunta dal consiglio provinciale straordinario sulla crisi economica e occupazionale che attanaglia l’Abruzzo e in particolare la provincia di Pescara. Presenti molti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, gli assessori regionali Alfredo Castiglione e Paolo Gatti, i consiglieri Antonio Saia e Maurizio Acerbo, Sindaci, assessori dei Comuni della provincia, i presidenti della Camera di Commercio e dell’Unione Industriali, i segretari di CGIl, Cisl, Uil e Ugl. Il presidente della Commissione consiliare “Formazione Professionale e Politiche del lavoro”, Sergio Fioriti, che ha promosso e preparato la seduta, ha ricordato come l’anno 2009 sia stato nefasto dal punti di vista dell’occupazione. “Raffrontando i dati del giugno 2008 con quelli del giugno 2009 – ha detto – la contrazione dei livelli occupazionali appare in tutta la sua evidenza. Le aziende in Abruzzo sono scese del 5,8% e quelle in provincia di Pescara sono passate da 9.037 a 8.899. A Pescara, dove la contrazione del lavoratori dipendenti è scesa del 5,9% appaiono più colpiti i settori del commercio e dei servizi. L’idea originaria di un Consiglio straordinario – ha aggiunto Fioriti – era nata per discutere della crisi economica della val Pescara, dove la crisi di industrie come Merker, Solvay e Matex avevano rilevato la drammaticità del problema. Ma successivamente ci siamo resi conto che tutto il sistema produttivo è in crisi, come del resto in tutta la regione, e che ci sono enormi ricadute sull’occupazione. Da qui la necessità di affrontare la problematica da ogni angolazione, con il coinvolgimento di associazioni, sindacati, rappresentanti del mondo imprenditoriale, e non perché questo consiglio debba essere un punto di arrivo, ma solo perché esso posta costituire costituire un punto di partenza, da riproporre anche in ambiti più specifici ” . L’assessore alle attività produttive della regione Abruzzo, Alfredo Castiglione, nel corso del suo lungo e appassionato intervento, ha più volte rimarcato come sia necessario “spogliarsi dell’abito da tifoso, abbandonare la linea del garantismo e del conservatorismo e lavorare in rete, facendo sistema, per affrontare un’emergenza di fronte alle quali l’Abruzzo ha un’arma in meno delle altre. E’ noto infatti – ha continuato- che la nostra regione sia stata commissariata: non abbiamo risorse endogene, non possiamo fare mutui. Le nostre uniche risorse sono esterne, e provengono dall’Unione Europea, dal Governo, dai fondi FAS. La politica del garantismo o dei finanziamenti a pioggia è finita. Il territorio va riconsegnato a chi lo vive: le piccole e medie imprese, che sono le uniche a poter investire e garantire lo sviluppo del territorio, se noi istituzioni, insieme al sistema bancario, le mettiamo in condizioni di accedere ai finanziamenti, rendiamo loro la vita più facile, abbattendo le lungaggini della burocrazia”.
All’intervento del vicepresidente Castiglione è seguito quello di Paolo Castellucci, segretario della CGIL, che ha avanzato proposte dettagliate. Castellucci ha innanzitutto auspicato l’apertura di un tavolo di confronto sul sistema di riordino delle strutture scolastiche, che così com’è metterebbe a rischio decine di posti di lavoro. Ha poi richiesto alla Provincia il rispetto degli accordi sulla stabilizzazione dei precari e del rilancio dell’attività di Provinciambiente. Ha auspicato che la linea della Provincia si indirizzi anche verso il risparmio energetico, che migliorerebbe la qualità dell’ambiente e garantirebbe lo sviluppo di attività imprenditoriali di qualità e innovative, e riprendendo le parole dell’assessore regionale Castiglione, che ha annunciato al creazione di un polo dell’alta moda nel territorio vestino con un investimento di circa 12 milioni di euro, ha proposto che “il 50% venga destinato agli investimenti per l’innovazione delle imprese e il restante 50% alla formazione dei lavoratori”. Castellucci ha anche espresso profonda preoccupazione per lo stato di crisi delle aziende alle quali è stata concessa la cassa integrazione, “in quanto, quando scadranno i termini previsti dalla CIG, non abbiamo alcuna garanzia che le aziende saranno in grado di riprendersi. E allora i lavoratori che fine faranno?”. L’assessore regionale alla formazione professionale, Paolo Gatti, ha evidenziato come il ricorso alla cassa integrazione sia un ammortizzatore sociale utile, anche se temporaneo. “I più importanti analisti economici – ha detto gatti – definiscono il 2010 come l’anno della ripresa selettiva e non generalizzata della produzione e del mercato. Questo significa che sarà un anno difficile dal punto di vista occupazionale, e per questo la regione Abruzzo sta investendo in capitale umano come contrasto al periodo di crisi. In questa direzione va la decisione di dividere equamente tra i territori delle quattro province abruzzesi i 20 milioni di euro recuperati dal Fondo Sociale Europeo per incentivare l’occupazione a tempo indeterminato”.
“Siamo fortemente convinti che non può esserci sviluppo di un territorio senza imprese competitive e senza lavoratori adeguatamente formati e valorizzati. E’ questa – ha spiegato l’assessore al lavoro e formazione Antonio Martorella nel corso del Consiglio Provinciale – la condivisione sulla base della quale l’assessorato provinciale si sta muovendo con determinazione”. L’assessore ha fatto il punto sulle attività che sta svolgendo il suo settore, ricordando che solo nel giro di alcune settimana, sono stati pubblicati tre bandi per avviare azioni specifiche di politiche attive del lavoro, come quello per attivare tirocini formativi e orientamento di sei mesi per giovani che verranno addestrati direttamente sul luogo di lavoro, quello che finanzia percorsi integrati per giovani diplomati e non, gestiti dalle Agenzie formative accreditate che organizzano i corsi e che creano parteneriati con imprese pubbliche e private. Il terzo bando sostiene la formazione continua presso le piccole imprese del territorio attraverso azioni che assicurano il potenziamento del know-how e migliorano l’adattabilità dei lavoratori e la loro preparazione. Dopo l’intervento dell’assessore al ramo è iniziato il dibattito in aula, con gli interventi di consiglieri di minoranza ( Di Meo, Sborgia, Tocco, Allegrino) e di maggioranza. Il consigliere Sergio Fioriti, presidente della commissione Lavoro della Provincia, ha tracciato la relazione finale dei lavori, sottolineando che “le questioni su cui siamo chiamati a confrontarci sono molteplici: carenza infrastrutturale, lacune nella formazione professionale, valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico e valorizzazione delle nostre produzioni enogastronomiche, sviluppo delle energie rinnovabili Ma il problema più immediato è quello legato all’aumento della disoccupazione, che sta creando un disagio sociale di proporzioni abbastanza ampie con un impoverimento di intere fasce della nostra popolazione”. Al termine della sua relazione è intervenuto il presidente della giunta Guerino Testa, il quale ha elencato alcune delle azioni messe in campo dalla Provincia di Pescara con effetti diretti sull’occupazione e sullo sviluppo del territorio, come quella di sostenere la competitività dei sistemi produttivi locali e l’efficacia dei servizi alle imprese, oltre che di supportare gli investimenti per lo sviluppo imprenditoriale dei distretti produttivi attraverso la creazione di aggregazioni produttive nei settori dell’Alta Moda, del Benessere e dei Servizi. Al termine è stata approvata all’unanimità una mozione presentata da Sergio Fioriti e sottoscritta da tutti i consiglieri, nella quale si impegna il presidente Testa, la Giunta Provinciale e il Consiglio Provinciale a “portare avanti un discorso unitario con gli altri Enti locali, con le imprese e con le parti sociali, sotto forma di un tavolo operativo permanente che abbia il compito di monitorare costantemente l’andamento dell’economia del nostro territorio e proporre soluzioni condivise ai problemi rilevati”.