Olivieri: ‘Sarebbe clamoroso abbaglio’
Atessa. “Apprendo con stupore che, nella riunione del Collegio di Direzione della Asl di Lanciano – Vasto – Chieti del 27 marzo, tra le altre cose si è deciso di chiudere le Unità di chirurgia del presidio ospedaliero di Atessa.
Non più in là di un mese fa, si era convenuto, da parte del presidente della Giunta Regionale D’Alfonso, di dare mandato ad un gruppo di lavoro affinchè formulasse una proposta di organizzazione dell’attività chirurgica presso l’ospedale di Atessa, sia in ricovero che in week – surgery”.
A prendere posizione è il consigliere regionale di Abruzzo Civico Mario Olivieri.
“Delle due, o la ASL non ha recepito, a suo tempo, la sollecitazione del presidente della Giunta regionale, nonchè Commissario per la sanità, oppure – afferma l’esponente politico – ha deliberatamente deciso di penalizzare una struttura che, secondo il progetto che si era delineato in quella circostanza, si apprestava a diventare un punto di riferimento per l’area frentana, in ambito chirurgico.
C’è da augurarsi che il Collegio di Direzione abbia preso un abbaglio, in tale caso, come anche per altre decisioni ugualmente criticabili, assunte nella seduta del 27 marzo, fatto è che ciò che appare dal verbale del Collegio, risulta assolutamente fuori da ogni logica programmatoria e, in ogni caso, frutto di decisioni estemporanee e altamente penalizzanti per la sanità del territorio atessano e ortonese.
Seguiremo nelle sedi opportune gli sviluppi e richiameremo l’attenzione del presidente della Giunta e della Asl, al fine di riportare la ragione nell’ambito di simili decisioni”.
Di Stefano: ‘Promesse non mantenute da D’Alfonso, come ad Ortona, Sulmona, Penne ed Atri’
“Apprendiamo con sconcerto, ma credo che lo stesso sentimento lo abbiano provato i cittadini di Atessa, la notizia dell’ improvvisa decisione di chiudere il reparto di Chirurgia nell’ospedale ‘San Camillo'” di Atessa.
Lo afferma l’on. Fabrizio Di Stefano (Fi) in una nota.
“Una chirurgia – dice Di Stefano – che, alla prova dei risultati, ha dimostrato che poteva, e può, restare funzionante, e che nel Piano Sanitario attualmente in vigore ha un ruolo ben specifico.
Ricordo oltretutto gli incontri che facemmo ad Atessa per salvaguardare la struttura – prosegue – ricordo le proteste della sinistra, quando le sale operatorie furono chiuse per un mese per consentirne l’ammodernamento; ricordo le promesse fatte da D’ Alfonso in campagna elettorale.
Ma, del resto, sono le stesse promesse che poi aveva fatto ad Ortona, a Sulmona, a Penne e ad Atri circa il ruolo dei Punti Nascita nei 4 ospedali”.
“Quello che sgomenta ancor di più, è l’assoluta assenza di confronto con il territorio nell’assumere decisioni, e quindi, con il personale medico e paramedico che vive quotidianamente l’ospedale, ma anche con gli stessi pazienti.
Dov’e’ adesso quella sinistra atessana, mi domando, che tanto rumorosamente si faceva sentire allora, e oggi e’ silente, com’è silente ad Ortona il sindaco con l’intera amministrazione?
In meno di un anno D’Alfonso ha penalizzato drammaticamente Atessa, Ortona e Guardiagrele: un plauso per la difesa del territorio. Ma non doveva essere proprio lui l’uomo vicino ai territori?.
Evidentemente – commenta infine l’on. Di Stefano – i territori, lui, li guarda dall’alto, forse dall’elicottero del suo amico Petrocco…”.