Pescara. Sembra complicarsi l’iter di approvazione del Piano Regolatore Portuale di Pescara. Stando, infatti, al gruppo del M5S al Comune di Pescara, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha sostanzialmente “stroncato” il Piano portuale rilevando “carenze su diversi aspetti fondamentali”.
Secondo i consiglieri Erika Alessandrini, Massimiliano Di Pillo, e il coordinatore del M5S, Massimo Di Renzo, “le carenze sono cosi’ pesanti che lo stesso Consiglio Superiore non e’ stato in grado di emettere il parere richiesto, ma si e’ dovuto limitare a richiedere una lunga serie di documenti integrativi”. “Data la rilevanza delle documentazioni richieste – hanno osservato- e’ difficile comprendere l’ottimismo che trapela dalle dichiarazioni del vice sindaco Enzo Del Vecchio e del governatore Luciano D’Alfonso che danno il Piano regolatore portuale come quasi approvato. Annunci che, alla luce di questi nuovi documenti, si dovra’ attendere forse decine di anni perchè possano concretizzarsi”.
Nello specifico, le criticita’ sono relative alla mancanza del Piano stralcio di difesa dalle alluvioni “indispensabile – hanno sottolineato i pentastellati in conferenza stampa – per valutare il rischio alluvioni, vista anche la pericolosa tendenza all’esondazione del fiume Pescara, non opportunamente considerata dalle analisi del PRP, cosi’ come le portate da prendere in considerazione devono essere notevolmente piu’ alte di quelle analizzate”; all’impianto antincendio; e alla valutazione economico-finanziaria dell’opera, “considerando che l’analisi e’ ormai datata al 2008 e che – evidenziano i consiglieri comunali – nonostante gli annunci mancano del tutto le valutazioni integrate del sistema portuale abruzzese tra Pescara, Vasto ed Ortona”.
“Il ministero – sottolinea la consigliera Erika Alessandrini – scrive nero su bianco che questo faraonico progetto da piu’ di 200 milioni di euro, prevede la creazione di nuovi traffici senza pero’ avere analizzato le effettive esigenze sia per i traffici sia riguardo alle realta’ produttive: in poche parole ci dicono di rifare bene tutti i conti e le considerazioni di espansione perche’ stiamo rischiando di buttare via inutilmente gran parte di questi soldi pubblici”. “Siamo perfettamente consapevoli – hanno concluso i pentastellati – dell’urgenza di un nuovo Piano portuale, ma siamo altrettanto certi che esistono soluzioni alternative”.