Chieti. “Ero sicuro che il nuovo Cimitero dovesse nascere a Brecciarola ma con mia grande sorpresa questa mattina, venerdì 20 febbraio 2015, ho notato che non era così poiché fanno oggi bella mostra di loro in Piazza Valignani quattro lapidi di marmo, cinque porta vasi e due canne fumarie”.
Così in una nota il capogruppo dell’Idv in Conmsiglio Comunale a Chieti, Bassam El Zohbi, che aggiunge: “Mancano a dire il vero solo un paio di candelabri e l’opera sarebbe completa! Mentre restavo incredulo ai miei occhi qualcuno avvicinandomi mi ha spiegato che si trattava del nuovo arredo urbano! Poveri soldi pubblici! Qualcuno mi spieghi perché si sono dovuti sprecare soldi pubblici per un arredo urbano nuovo in una zona ove ne esisteva già uno in buone condizioni? Caro Sindaco mi auguro che non sia sua la decisione di questo orrendo arredo per Piazza Valignani. Infatti, come si è potuto anche solo pensare di far passare quattro lapidi di marmo per quattro panchine? Chi è lo scienziato che ha poi voluto le larghe e profonde incisioni geometriche su queste quattro lapidi di marmo? Infatti, le suddette “incisioni” hanno solo lo scopo di rendere scomodo e dolorosa la seduta con il rischio, una volta rialzati, di trovarsi impressi, come un negativo sul lato “b”, i nomi di alcuni grandi Teatini del passato. Se questa Amministrazione non è riuscita a offrire una manutenzione ordinaria al precedente arredo urbano, come sarà possibile mantenere questo nuovi elementi che necessitano di una manutenzione giornaliera e a più riprese. Spiego perché! Data infatti la profondità di queste incisioni, queste si riempiono facilmente di sporcizia, acqua e quant’altro (ad esempio pezzi di pomodoro o olio di una “pizzetta” di qualche bambino) divenendo di fatto impraticabili”.
“Vorrei sapere – prosegue il capogruppo dell’Idv – chi sarà giornalmente prescelto per passare a più riprese aria compressa (unico modo per togliere la sporcizia da queste profonde incisioni) o un panno per assorbire l’acqua piovana o i liquidi alimentari caduti accidentalmente dentro questi veri e propri “canyon”? Un vero e proprio colpo allo stomaco sono anche le due “canne fumarie” poste all’ingresso del Corso Marrucino provenendo da Piazza Valignani in sostituzione delle due precedenti fioriere “a panchina” sicuramente mal tenute ma comunque ancora belle e comode. Una idea di arredo urbano a dir poco obbrobriosa che sa di macabro in quanto sembra più l’ingresso di un cimitero o la sala di un obitorio e non certo il salotto di una Città. Purtroppo, anche questa volta il danno l’avete fatto ma per lo meno quelle profonde incisioni potevate riempirle con del mastice di colore scuro per rendere agevole la seduta di cittadini e turisti nonché per evitare una manutenzione costosa che, come si è visto in questi anni, è stata del tutto inesistente! Come vede caro Sindaco Lei con questo scempio ha causato: l’eliminazione degli unici spazi per carico e scarico nella Città Alta (i commercianti La ringrazieranno); l’intasamento ed il rallentamento del traffico cittadino rendendo quell’area, per chi la frequenta, ancora più inquinata; l’alterazione del micro clima della Piazza rendendola più fredda e più umida per colpa degli ettolitri ed ettolitri di acqua che circola continuamente; l’eliminazione degli unici posti per disabili della piazza (i disabili La ringrazieranno); una spesa inutile per le casse comunali poiché ha sostituto un arredo urbano già esistente e comodo con un altro assolutamente scomodo; l’aumento delle spese per la manutenzione di questo arredo urbano in quanto necessità di maggiori pulizie ed a più riprese; l’alterazione dello storico percorso della Processione del Venerdì Santo; l’impossibilità di organizzare tutte quelle manifestazioni che si sono sempre svolte in Piazza Valignani; la difficoltà di manovra per i bilici di grandi dimensioni che sovente arrivano per il materiale scenico del Teatro Marrucino; l’eliminazione del posto auto riservato al Consigliere Franco Di Pasquale (e anche Franco La ringrazierà)!”.
“Caro Sindaco – conclude El Zohbi – questi stessi soldi si potevano e si dovevano utilizzare per arredare altre zone della Città, zone centrali e periferiche che meritavano maggiore attenzione da parte sua e dei suoi amministratori. Unica nota positiva è la geniale promozione dell’immagine della nostra Città che, proprio grazie alle suddette profonde incisioni, rimarrà certamente impressa ed incisa, purtroppo non solo nella mente, ma anche sul fondo schiena di cittadini e turisti! I quattro illustri cittadini di Chieti i cui nomi sono abbinati a questo scempio si gireranno nelle tombe!”.