Sulmona. “Capisco che la questione sia tale da destare tensioni e nervosismo, ma ciò non giustifica affermazioni che hanno come unico obiettivo quello di screditare le attività e le azioni portate avanti con impegno e serietà da questo assessorato sin dall’inizio”. Così in una nota l’assessore regionale Mario Mazzocca chiarisce le recenti ancorché velate polemiche sollevate dal portavoce dei Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, Mario Pizzola, che si era detto deluso nei confronti della politica e delle istituzioni, diffondendo notizie (poi velocemente smentite) che imputavano all’assessore di aver definito campanilistica la battaglia sull’intervento ‘Snam’.
“Niente di più falso – sottolinea Mazzocca -. Di fondo mi pare ci sia solo il tentativo di minimizzare o sottacere il nostro contributo nella definizione di questa vertenza. E, cosa ancor più inaccettabile, si tende a prendere a modello quanto fatto a proposito del gasdotto Tap dalla Regione Puglia, le cui valutazioni critiche hanno indotto il Governo a decidere ulteriori approfondimenti prima di avallare la procedura di autorizzazione dell’infrastruttura.
Ebbene, corre l’obbligo di sottolineare che le scelte della Regione Puglia e del governatore Vendola sono state prese sulla base del minuzioso lavoro che abbiamo fatto a proposito del gasdotto Snam e di cui abbiamo doviziosamente riferito allo stesso Governatore della Puglia nel corso della convention Human Factor di Milano. La nostra esperienza è stata ed è per la Puglia motivo di continuo confronto e riferimento. E siamo stati noi a spingere sulla Puglia ad assumere un ruolo di regia nella battaglia antigasdotto, consapevoli del carisma e dell’autorevolezza che il Presidente Vendola è in grado di esercitare sui tavoli nazionali.
Il che non significa che stiamo lì a guardare, muti spettatori, quanto accade. Le nostre iniziative sono documentate, riscontrabili e ampiamente riconosciute. L’ultima, solo in ordine di tempo, la riunione da noi voluta e organizzata per il prossimo venerdì con gli assessori all’ambiente delle regioni interessate all’infrastruttura. Dunque non dobbiamo prendere lezioni da nessuno. Siamo e continueremo ad essere pienamente operativi, decisi a tutelare il nostro territorio e a difendere gli interessi delle nostre comunità. Che ci venga riconosciuto o meno resta questione di onestà intellettuale.
Certo è che le parole dovrebbero seguire riflessioni e considerazioni fondate. Altrimenti prestano il fianco solo a polemiche ed atteggiamenti che non solo non aiutano il buon esito della vicenda ma, al contrario, alimentano il fuoco di chi gioirebbe nel veder soccombere l’Abruzzo in questa battaglia, che – si ricorda -, fu intrapresa soltanto sei mesi fa e, anche per ciò, ancora lontana dall’essere vinta”.
Si rammenta, infatti, come sul procedimento di approvazione dell’opera, avviato nel lontano gennaio 2005, si sia riscontrato un primo momento di ripensamento istituzionale solo dopo quasi 7 anni (fine ottobre 2011), con una risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.