Montesilvano. Dopo quello di Pescara, il buco-Tari si apre anche nelle casse del Comune di Montesilvano: solo il 6,3% dei contribuenti ha pagato la prima rata della tassa sui rifiuti.
Ad accusare “l’incompetenza del Comune”, il consigliere comunale di Montesilvano Democratica Paolo Rossi. “La riscossione della prima quota avrebbe dovuto portare nelle casse comunali, entro lo scorso 31 dicembre, ben 2milioni e 350mila euro”, spiega Rossi, “un quarto del gettito complessivo, pari a 9,4 milioni. Ma l’incasso reale è stato di soli 150mila euro, uno scarso 6,3%, ben lontano da quanto preventivato dalla squadra di Maragno”.
“La riscossione della prima rata Tari è continuata a gennaio, eppure il 20 del mese”, prosegue Paolo Rossi, “ovvero a pochi giorni dalla scadenza della seconda rata, il gettito arrivato nelle casse comunali era di 1,5milioni di euro – ossia il 63,8% – e quindi, sempre al di sotto delle previsioni. Il tutto poiché entro il 31 gennaio il Comune avrebbe dovuto incassare, grazie alle prime due rate Tari, ben 4,7 milioni”.
“Montesilvano Democratica aveva invitato il Comune a far slittare di un mese il pagamento della prima rata Tari per dare un po’ di sollievo ai cittadini, già alle prese con la stangata Imu, e consentire a Maragno di organizzare al meglio la riscossione – afferma Rossi – La nostra proposta, però, è stata bocciata. Secondo l’assessore ai Tributi, ciò non era possibile perché il gettito portato dalla prima rata doveva coprire il costo integrale del servizio di igiene urbana, senza penali causate da ritardi nel pagamento. In realtà – aggiunge il consigliere di Montesilvano Democratica – ciò non è avvenuto. La riscossione è stata un flop, non solo nell’incasso, molto lontano dalle previsioni, ma anche nella programmazione, con ben 2mila avvisi di pagamento sbagliati”.