Pescara. E’ un vecchio “vizietto” quello che si consuma all’interno delle commissioni consigliari del Comune: i consiglieri comunali firmano il registro delle presenze apponendo l’orario d’inizio, nonostante si presentino in aula con considerevoli ritardi. O, peggio, firmano per aggiudicarsi il gettone di presenza e poi spariscono nel nulla.
Usanza bipartisan, quindi sottaciuta da tutti i gruppi. Ora, però, arriva la denuncia del Movimento 5 Stelle. La capogruppo Enrica Sabatini si è rivolta al presidente del consiglio comunale BlasiolI: “Durante due commissioni Commercio, Politiche del lavoro, Sport e Sanità, un Consigliere”, riferisce la grillina, “entrando alle 10:40 ha segnato sul registro le ore 10:00. Un altro commissario è entrato a seduta avviata già da 30 minuti e, dopo aver indicato, anche in questa occasione, l’orario di inizio della seduta, è addirittura uscito e non è più rientrato, vedendosi così garantito il gettone di presenza per pochi secondi trascorsi in sede di Commissione, il tempo necessario cioè ad apporre la sua sola firma”.
Le anomalie sono state segnalate dapprima ai presidenti delle due commissioni, “ed in entrambi i casi”, precisa la Sabatini, “i presidenti stessi, di fronte ai rispettivi segretari ed anche ad alcuni cittadini presenti, hanno garantito – che avrebbero provveduto a modificare gli orari apposti dai commissari, indicando quelli corrispondenti alla realtà”. A ciò va aggiunto che molti consiglieri, in quanto dipendenti pubblici, in base all’attestazione dell’orario ricevono permessi retribuiti.
Quindi la segnalazione a Blasioli, che ha inviato una nota, di concerto con il Segretario Generale, in cui vengono comunicate nuove misure idonee a garantire che “l’apposizione delle firme di presenza da parte dei Consiglieri risponda a criteri di veridicità e trasparenza”. La nuova direttiva, spiega ancora Enrica Sabatini, “rende i segretari di Commissione, sotto la supervisione dei Presidenti, gli unici titolati ad apporre l’orario di entrata e di uscita evitando ai dipendenti comunali che svolgono il ruolo di segretari di sentirsi costretti a dover firmare fogli di presenza con orari non corrispondenti a verità.