Teramo, più bambini negli asili: “La maggioranza non dice la verità”

L’ex assessore alla Pubblica Istruzione, Caterina Provvisiero, attacca la maggioranza e l’attuale assessore Cristina Marroni sull’aumento di iscrizioni agli asili nido deliberato dalla giunta comunale.

“Siamo venuti a conoscenza, non senza meraviglia, dello straordinario risultato raggiunto dalla nuova Giunta Comunale ed in particolare dall’Assessora all’istruzione Cristina Marroni che ha dichiarato di aver risolto il problema della carenza del personale educativo dei nidi del Comune di Teramo –  le parole di Caterina Provvisiero – La necessità e la volontà di potenziare l’offerta formativa sono state ogni anno motivo di preoccupazione dell’amministrazione comunale ed in particolare durante il mio mandato da assessore si è cercato di esaminare attentamente le strade da percorrere in tempi brevi e in prospettiva per la risoluzione delle liste di attesa. La mancanza di fondi, l’età anagrafica delle educatrici e la presenza di numerose prescrizioni mediche hanno comportato lo scorso anno l’ammissione di appena 144 bambini, anche se le strutture ne avrebbero potuto contenere molti di più”.
Poi la sottolineatura: “Scorrendo le graduatorie definitive di ammissione si comprende con altrettanta meraviglia, che accanto ad un gran numero di bambini è posto un asterisco che spiega quanto segue: ‘la frequenza pomeridiana nell’orario 14,30 – 16,30 sarà riproporzionata al numero di unità lavorative presenti, nel rispetto del rapporto numerico previsto dalle Direttive Generali di attuazione alla L.R.76/2000’. Pertanto, concentrando le educatrici nell’orario mattutino sono stati ammessi più bambini, ma molte famiglie rischiano – vorrei dire sono certe, ma a loro insaputa – di vedere ridotto il tempo scuola solo fino alle 14,30. È una scelta legittima di una amministrazione che ha applicato dei criteri propri, discutibili, ma da rispettare. È però altrettanto doverosa la trasparenza che si dovrebbe dare a tale scelta adottata: non è corretto sbandierare 44 posti in più tacendo che il modo per ottenerli è una riduzione oraria per tanti bambini”.
E ancora: “Una riduzione dell’orario che comporterà non pochi disagi alle famiglie abituate ad un orario pomeridiano fino alle 16,30 e per qualcuno anche fino alle 18,30. Non si tratta dunque di uno sblocco di graduatorie ma di un blocco di orario. Per affrontare in modo strutturale la carenza di personale ed abbattere sul serio le liste di attesa, tornando ad erogare un servizio come quello di qualche anno fa, le soluzioni restano quelle dei concorsi e delle esternalizzazioni, non di certo quello di gettare fumo negli occhi dei cittadini”.
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