Roseto, FdI dice no alle strutture turistiche non regolari sul lungomare

Roseto. “Assistiamo ogni anno ad un proliferare incontrastato di attività turistico ricettive border line rispetto alla legge regionale che regolamenta la materia”.

Lo ha dichiarato, Francesco Di Giuseppe, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ricordando che “la legge Regionale n16 del 23 Ottobre 2003 disciplina in maniera puntuale quelli che sono i criteri di apertura per le strutture ricettive all’aria aperta, nella nostra città insistono delle aree sosta camper private nella zona sud del Lungomare Trieste che esercitano la loro attività in contrasto con quanto previsto dalla suddetta legge regionale, in particolare con l’articolo 10 al cui secondo comma stabilisce che le mini aree di sosta possono essere istituite solo nei comuni privi di campeggi”.

Ad aggravare la situazione, secondo il partito della Meloni, è anche la mancanza di controllo delle aree in questione in particolare il rispetto delle norme igienico sanitari e più in generale delle norme che regolamentano la sicurezza interna.

“Al tempo stesso – aggiunge il coordinatore di FdI – nella zona nord continua ad allargarsi a macchia d’olio il sorgere di agricamping, che di “agricolo” hanno molto poco e si palesano invece come delle vere e proprie strutture ricettive che esercitano surrettiziamente l’attività turistica. Queste strutture oltre alla concorrenza sleale, arrecano un grave danno d’immagine all’intera cittadina e alla sua vocazione turistica, venendo meno al principio secondo cui la libera concorrenza, da noi sempre auspicata, deve essere comunque improntata al rispetto di uguali regole, perché in caso contrario si beneficerebbe ingiustamente di condizioni normative e di mercato di miglior favore rispetto a quelle applicate alle imprese che operano nel settore”.

“Chiediamo all’Amministrazione un controllo capillare e laddove occorresse l’istituzione di un tavolo di concertazione con la presenza dei ‘portatori d’interesse’ al fine di dirimere questa annosa questione, così da permettere a chi volesse realmente lavorare nel rispetto delle regole di poterlo fare senza vedere inficiato il proprio operato per mano dei soliti furbetti. Un’offerta turistica varia e qualificata può fare il bene non solo del comparto turistico ma essere il volano economico dell’intera Città”, conclude Di Giuseppe.

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