Una cabina di regia per coordinare con coerenza ed organicità le opportunità offerte dal Recovery fund e dagli altri strumenti di finanziamento disponibili.
Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ieri pomeriggio ha convocato, in modalità on-line, un primo incontro istituzionale finalizzato ad analizzare le occasioni di finanziamento ricadenti sul nostro territorio, chiamando a partecipare, oltre ai due consiglieri comunali delegati Massimo Speca e Piergiorgio Passerini, tutti gli stakeholders, quali Ateneo, Fondazioni, CCIAA, associazioni di costruttori, sigle sindacali, IZS e ITS, Sovrintendenza.
Un primo incontro, senza gli Ordini professionali perché concepito per sensibilizzare in maniera unitaria proprio le istituzioni abilitate formalmente a presentare i progetti, e dare quindi il via al processo organico nel quale porre al centro la costruzione del destino di Teramo città capoluogo. La finalità è di costituire le basi per una proposta armonica ed organica, finalizzata all’utilizzo delle risorse necessarie a favorire il risveglio della città.
Si apre ora la fase elaborativa, alla quale ovviamente saranno chiamati a partecipare gli Ordini professionali, che avranno un ruolo fondamentale perché essa sarà necessariamente riservata alle tematiche afferenti digitalizzazione, ricerca e sviluppo, valorizzazione storica ed artistica, istruzione, rigenerazione e ricostruzione urbana.
LA REAZIONE DI CITTADINANZATTIVA “Condividiamo il metodo che hai deciso di adottare; ci consentirai, però, di non condividere il merito – dice il coordinatore Mauro Chilante – Ciò perché ti sei limitato a convocare solo una parte degli Stakeholders presenti sul territorio e questo, riteniamo, non a caso, ma per scelta. La riforma del Terzo Settore (Titolo VII, artt. 55 e seguenti), in applicazione del quarto comma dell’Art. 118 Cost., ha esposto molto chiaramente modalità e forme nelle quali le Amministrazioni “debbono” (e non “possono”) coinvolgere gli Enti del Terzo Settore nelle attività di co-programmazione e di co-progettazione. Non fa differenza se dette attività siano più o meno tecniche o specifiche, istituzionali o meno. Co-programmare e co-progettare significa sedere (sempre, fin dall’inizio) allo stesso tavolo e lavorare (tutti) insieme individuando le soluzioni più idonee. Non è partecipazione quella in forza della quale l’Amministrazione esamina per proprio conto (o solo con chi vuole) un argomento, ne stabilisce limiti e contenuti e poi, soltanto poi, li espone ad altri e poi, ancora successivamente, ai cittadini senza che vi sia più la possibilità di incidere seriamente sull’impostazione delle cose. Inoltre, ti ricordo, Cittadinanzattiva è Ente già accreditato dalla tua Amministrazione essendo stata fatta oggetto della deliberazione di Giunta n.49 del 15 febbraio 2019, con la quale fu approvato il nostro progetto, dedicato alla ricostruzione, progetto che l’Amministrazione ha ritenuto strategico nel merito e nel metodo proprio relativamente alla qualità della partecipazione. Un progetto meritorio, tanto da essere citato, in delibera, come modello da seguire. In questo senso attendiamo fiduciosi di conoscere gli ulteriori sviluppi della tua iniziativa, in attesa che si valuti l’opportunità di un diretto nostro coinvolgimento”.