“Il consigliere regionale Dino Pepe dopo aver trascorso la precedente legislatura nello svolgere il suo compito da assessore regionale esclusivamente per la provincia di Teramo, tra l’altro con scarsi e pessimi risultati, insiste nel nascondere sotto il tappeto le gravi negligenze della precedente Giunta, di cui lui era componente, rovesciando la realtà dei fatti e dimostrando addirittura di non conoscere neanche chi fossero i soggetti attuatori dei progetti del Masterplan sul suo territorio”. Questa la replica dell’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo al Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd, Dino Pepe.
“Pepe farebbe bene a ricordare la realtà dei fatti, ovvero che l’attenzione per la valorizzazione degli impianti sciistici di Prati di Tivo deriva dalla Giunta Chiodi che assicurò un finanziamento di oltre 11 milioni di euro con la rimodulazione dei fondi Fas 2007 – 2013. Peraltro, come anticipato dal consigliere provinciale, Gennarino Di Lorenzo, la messa in sicurezza della stazione sciistica di Prati di Tivo (oltre 2 milioni di euro) e la sistemazione della provinciale 43 che collega Pietracamela con Intermesoli (circa 4 milioni di euro) sono progettualità in via di definizione e in dirittura di arrivo. Inoltre – continua Febbo – posso rassicurare il consigliere Pepe come oggi al governo della Regione Abruzzo vi sia una giunta che lavora assiduamente per l’intero territorio regionale recuperando i gravi ritardi amministrativi trovati e con una strategia e programmazione turistica concreta includendo anche le montagne teramane. Comprendo il suo nervosismo nel vedere una regione capace di realizzare progetti e fatti, ma lo invito a documentarsi meglio e casomai ad evitare figuracce visto che verrà ricordato come assessore regionale alle Politiche Agricole solo per aver fatto ripetutamente posizionare l’Abruzzo come una delle peggiori Regioni d’Italia nella spesa dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale. E se oggi la Regione Abruzzo corre il rischio disimpegno dei fondi europei le colpe sono imputabili esclusivamente alla sua gestione. Quindi – conclude Febbo – lo invito a non uscire con dichiarazioni senza senso per difendere l’indifendibile”.