Luci e ombre sul Cda dell’Amp Torre di Cerrano. Si parla anche di strategia politica

In merito alla nomina del CdA dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, la Commissione per le Pari Opportunità di Pineto rende noto che in data 09 Novembre 2020, e quindi prima della designazione, ha protocollato una lettera indirizzata al Sindaco di Pineto Robert Verrocchio, con la quale ha auspicato il rispetto delle quote di genere nella formazione del suddetto Consiglio.

“La quota femminile – dichiara la Presidente Anna D’Amario- va considerata una risorsa e non può essere strumentalizzata dopo le nomine da chi, in fase precedente, ha presentato e sostenuto candidati solo di sesso maschile. La sensibilità e il rispetto per la parità di genere non possono essere sbandierati a posteriori accusando gli altri di non aver rispettato la normativa. Nel 2020 è assolutamente svilente tutto questo”.

Per Luciano Monticelli (responsabile nazionale di Italia Viva) “gatta ci cova”

A destare le critiche di Monticelli che, peraltro, negli anni passati ha ricoperto anche la carica di presidente dell’Assemblea dello stesso Parco Marino, non è stata solo la mancanza di quote rose, in barba a quanto richiesto anche dalla Commissione Pari Opportunità, ma una serie di scelte poco chiare che lasciano spazio a leciti dubbi. “Il sindaco di Pineto – sottolinea infatti in merito – ha gestito tutta la ‘partita’ lontano dai partiti che in Comune compongono la sua maggioranza, preferendo, ormai è chiaro a tutti, una strategia che lo lega al Movimento 5 Stelle. Non c’è stata alcuna trattativa in Comune per inserire un membro che potesse trovare l’accordo di Partito Democratico, Italia Viva e centrosinistra. E, alla fine dei fatti, nonostante l’amministrazione pinetese vanti la percentuale più alta in cda assieme al suo sindaco e anche presidente dell’Assemblea, non ha riportato a casa nulla”.

Il riferimento è alla nomina del silvarolo Giuseppe Gentile. “Nulla da dire sull’amico Giuseppe, ovviamente – precisa Luciano Monticelli –, ma mi chiedo come sia possibile che un’amministrazione comunale, forte del suo 45 per cento in cda, debba individuare un candidato che non appartiene a nessuno dei tre partiti che compongono la maggioranza pinetese. La domanda sorge a questo punto spontanea: perché, sindaco?. E’ forse questo un accordo alla luce del sole – si chiede infatti Monticelli – se i membri sono tre persone appartenenti al centrodestra,  un ambientalista, Fabiano Aretusi, e Giuseppe Gentile di Silvi? Come è stato possibile?”. L’idea di Monticelli è quella di un ipotetico accordo tra il Movimento 5 Stelle di Silvi e di Pineto con alcuni ‘pezzi di sinistra’ di Silvi, un accordo che, se fosse vero, umilierebbe le forze politiche pinetesi.

“Il Parco Marino – incalza Monticelli – è stato il grimaldello del sindaco Verrocchio per sovvertire quello che gli elettori hanno dichiarato nel 2019, eliminando Italia Viva dalla maggioranza e inserendo i Cinque Stelle. Ne prenderemo atto. Non possiamo sorvolare su quanto accaduto e bene ha fatto il responsabile locale di Italia Viva, Cleto Pallini, a sollevare più di una volta le problematiche politiche amministrative. Anche la vicenda quota di genere lascia stupefatti e qui mi appello al senso di indipendenza della CPO di Pineto. Non escludiamo – conclude Monticelli – un eventuale ricorso a questa manchevolezza  all’interno del cda e noi, come Italia Viva, sosterremo questa decisione”.

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