Bit di Milano senza stand del Comune di Campli: scelta politica o mancanza di fondi?

Campli. La presenza alla Bit, la Borsa internazionale del turismo di Milano, andata in scena in questi giorni, entra a pieno diritto nel confronto politico a Campli. Il Comune, dopo 4 anni, ha deciso di non avere un proprio stand alla fiera di Milano.

 

Infatti, quest’anno Campli viene presentata all’interno di un itinerario proposto dalla Regione Abruzzo, dal titolo “L’Abruzzo autentico tra scoperta e spiritualità”, in cui è stato inserito il Santuario della Scala Santa.

“Questa scelta non può essere minimamente paragonata a quella fatta in passato che prevedeva un proprio stand autonomo che, a detta dell’amministrazione Quaresimale, garantiva maggior visibilità, notevole presenza di visitatori e forte potenzialità di promozione turistica – affermano i consiglieri comunali di Ricostruiamo Campli. “Pare opportuno pertanto chiedere al Sindaco i motivi di tale retromarcia: mancanza di fondi o una vera e propria scelta politica che sconfessa la strategia promozionale dell’ex Sindaco Quaresimale?

Inoltre, non si comprende come mai Agostinelli continui a millantare boom turistici rispetto ai risultati dell’amministrazione di cui lui stesso faceva parte e, al contempo, riduca gli spazi di promozione turistica di Campli.

L’attuale sindaco parla costantemente di boom turistico a Campli, evidenziando un più 140 per cento di flussi del 2019 rispetto al 2018. Numeri al lotto suffragati dal nulla!

Un boom che tra l’altro, se tradotto in numeri assoluti, si scioglie come neve al sole: 34 bus turistici nel 2019, sono meno di 3 pullman al mese, nemmeno un pullman a settimana. Non sono numeri che permettono a Campli di sperare in un sua rinascita sostenuta da un incremento del turismo”.

“Ci pare invece grave che Agostinelli millanti numeri per nascondere i suoi insuccessi amministrativi: opere pubbliche a rilento, ricostruzione al palo, migliaia di avvisi per i tributi errati, la scelta sbagliata del senso unico nel centro di S.Onofrio, uffici comunali allo sbando, territorio abbandonato a sé stesso.

Noi riteniamo che parlare bene di Campli sia necessario, ma fare turismo è una cosa seria e non lo si può fare scherzando con i social o mandando finte letterine a Jennifer Lopez.

Non siamo per il “purchè se ne parli”. L’iniziativa della lettera alla Lopez dimostra l’approssimazione e l’improvvisazione con cui si muove l’amministrazione comunale su un tema che riteniamo cruciale.

Invitiamo il Sindaco a tornare nel mondo reale, dove al netto dei titoloni, il turismo culturale ed enogastronomico del nostro comune è fermo al palo, appeso alla passione ed agli sforzi di chi davvero sta promuovendo con efficacia il turismo religioso a Campli e di chi si impegna quotidianamente nell’ufficio turistico per migliorare la condizione attuale.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, basta distogliere lo sguardo dal cellulare.”

 

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