Lotto Zero: il sogno (interminabile) diventa realtà FOTO VIDEO

lotto_zero_taglio_nastroTeramo. Un’opera lunga quasi trent’anni (ventiquattro per la precisione). Un’opera da 6,5 milioni di euro che vede oggi la luce e che farà respirare la viabilità cittadina, consentendo a chi proviene dalla Valle del Vomano, ed in particolare da Montorio, di poter raggiungere l’A24 e la Teramo-mare, senza dover passare per il centro città.

 

Autorità, scuole, gente comune (tanta) ha salutato l’inaugurazione del secondo tratto del Lotto Zero, a due anni di distanza dall’apertura del primo tratto. Di tempo ne è passato da quel lontano 1989, quando le ruspe iniziarono a lavorare al progetto. E non è un caso che la prima domanda che si senta rivolgere l’ex sottosegretario Gianni Letta, presente alla cerimonia, sia proprio questa. «Perché in Italia per fare delle opere pubbliche ci vuole tanto? Tutti dicono che ci vuole la semplificazione, che abbiamo bisogno di una burocrazia più snella, ma poi, puntualmente, tutti coloro che invocano questa stessa semplificazione sembra si diano da fare per bloccarla. Io sono un abruzzese – continua Letta – che torna sempre volentieri e dò sempre molto volentieri una mano agli amici abruzzesi che si danno da fare. Abbiamo dato l’ennesimo esempio di come far fronte alla difficoltà, quelle palesi e quelle più nascoste. Quelle difficoltà e resistenze dell’apparato burocratico-amministrativo che rallenta le opere più che facilitarle». Assente il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi per via di alcuni impegni a Roma. Il Governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi si è soffermato sull’aspetto dei costi: «Sono serviti 75 milioni di euro per l’intera opera? Il Lotto Zero ha avuto vicissitudini importanti, il fallimento di alcune imprese su tutte. Se fosse stata realizzata ventiquattro anni fa, senza proteste da parte degli ambientalisti o del mio amico Marco Pannella (il leader dei Radicali si incatenò ad una ruspa; ndr), i costi sarebbero stati molto inferiori. Quest’opera ha avuto un’attesa lunga metà della mia vita e dà una soddisfazione pari a quelle cose che arrivano dopo averle attese, appunto, per metà della vita». Presente anche l’assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra, che non rinuncia a dare una stoccata: «Ho letto delle polemiche in questi giorni sul fatto che fosse un’opera progettata venti anni fa. In Italia ci vogliono impegno e sacrificio per portare avanti gli interventi. E’ stato merito di tutti, ma specialmente di chi se n’è occupato negli ultimi anni». Felice come un bambino il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, anche per la tanta affluenza di cittadini nei pressi della rotonda della strada statale 80: «Oggi inauguriamo un’opera anche grazie ai sindaci che si sono succeduti prima di me. Negli ultimi anni c’è stata un’accelerata, con l’istituzione del tavolo permanente e i circa 150 incontri che hanno permesso di risolvere le piccole e grandi problematiche. E’ una grande giornata, per me e la città. Il fatto di vedere così tanta gente mi emoziona. Voglio ringraziare le maestranze e tutte le imprese che hanno lavorato a quest’opera. E’ un sogno che diventa realtà, sono fortunato ad essere il sindaco del Lotto Zero». Oltre ai vertici regionali e provinciali delle forze dell’ordine, presenti anche i vertici Anas (che ha realizzato l’opera) con il presidente Pietro Ciucci e il Capo Compartimento Abruzzo Lelio Russo. «E’ un’opera importantissima che inciderà sulla vita della città separando il traffico locale da quello a lungo percorrenza – commenta il presidente Ciucci – Qualcosa che migliorerà la qualità della vita, nonostante un percorso realizzativo travagliato per colpa di difficoltà procedurali e con le imprese realizzatrici. Abbiamo dovuto allontanarne ben due». Non ha voluto mancare il Vescovo Monsignor Michele Seccia, che ha impartito anche la benedizione. Al termine, visita guidata degli scavi archeologici della Cona, riaperti al pubblico per l’occasione. A fare da apripista per l’apertura al pubblico alle 17, anche una sfilata d’auto d’epoca con il sindaco Brucchi in testa. Tanta la gente comune che ha affollato l’inaugurazione e che ha usufruito dei bus navetta messi a disposizione dal Comune: c’è chi ha tirato un sospiro di sollievo, chi si è avvicinato con curiosità a sbirciare da vicino le autorità, chi è rimasto in disparte e ha commentato con un laconico «Era ora». Lungo ventiquattro anni.

    Anja Cantagalli

 

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La polemica. A margine del momento di festa, questa mattina, c’è stato anche un siparietto di natura politica. Sì. Perchè Franco De Angelis del Popolo di Teramo, ha cercato di consegnare agli organi di stampa che definisce di “critica democratica”. “Sono stato invitato” racconta, ” da due agenti municipali a seguirli al cospetto del loro comandante il quale mi ha contestato la mancata autorizzazione della distribuzione dei pochi volantini pretendendone il sequestro. Non volendo entrare nel merito dell’atteggiamento tenuto, ribadisco che il mio interesse era solo rivolto ai media e comunque mi si é impedito di esercitare il diritto democratico di critica esercitato con un volantino che come verificato da altre forze dell’ordine non conteneva niente di offensivo. Per evitare che qualcuno interpretasse il nostro diritto come una provocazione ho preferito abbandonare il luogo. Dopo 20 anni, viste le interferenze di Pannella e la poca consistenza politica dei sindaci dal 1984 ad oggi adatti solo a portare nocumento a parlamentari e consiglieri regionali indifferenti ai problemi del nostro territorio, con colpevole ritardo si inaugura l’ultimo tratto del Lotto Zero. Invece di fare mea culpa……oggi si gira uno spot elettorale per e con Brucchi ed i suoi compagni di merenda. Il centrodestra ha dispiegato tutte le sue forze facendo passare il fallimento della sua amministrazione  come un grande risultato: un progetto approvato 29 anni fa prevedeva costi che certamente sono lievitati in maniera esponenziale. Pur se sono soldi ANAS sono pur sempre soldi pubblici. Per questo ed altri motivi non c’é niente da vantarsi, siete tutti colpevoli. Quindi è fondamentale che andiate tutti a casa”.

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