Fallimento Cirsu, i lavoratori ex Sogesa tornano a protestare contro sindaci e Consorzio

2013-01-14_08.19.41Notaresco. Gli ex dipendenti di Sogesa tornano in presidio davanti all’ingresso della Cirsu per lanciare un grido d’allarme sul loro futuro e quella della discarica di Grasciano.

“Noi ex dipendenti della Sogesa S.p.A., azienda dichiarata fallita il 26 giugno 2012, siamo costretti, per l’ennesima volta, a ribadire l’assoluta indifferenza dei sindaci e del Cirsu S.p.A. per quel che concerne la nostra posizione lavorativa. Sì, la Sogesa è morta, ma i dipendenti ..NO! Purtroppo, ormai da  qualche tempo, assistiamo ad una stucchevole “fiction” nella quale appaiono i più svariati attori che recitano parti poco credibili. Si alternano, da anni, le promesse dei politici ed i funambolismi dei tecnici che, per salvarli, uccidono la classe operaia e divorano risorse pubbliche. Noi abbiamo lavorato per un’azienda operante nel settore rifiuti e lo stato delle cose ci sembra inaccettabile e deprimente”. È il duro atto di accusa degli ex lavoratori del Consorzio che pongo sei quesiti al Cirsu e ai sindaci dei comuni che ne fanno parte (Bellante, Giulianova, Morro d’Oro, Mosciano, Notaresco e Roseto):
“1)    Come mai l’azienda Sogesa S.p.A., diventata tutta pubblica, è stata fatta fallire?
2)    Il Cirsu non poteva farsi carico dei lavoratori?
3)    Come mai è stato bloccato tutto l’impianto? La piattaforma di tipo “A”, mediante opportuni interventi, non poteva continuare a produrre?
4)    La vecchia discarica, con un volume disponibile di 30.000 metri cubi, è stata arbitrariamente chiusa. Chi sono i responsabili? Ci auguriamo che le responsabilità siano accertate e ci aspettiamo che qualcuno pensi alle ripercussioni ed ai danni arrecati ai lavoratori da questo misfatto.
5)    Il commissario, nominato dalla regione, per le continue inadempienze Cirsu, si è insediato il 22 Agosto 2012. Come mai i vertici Cirsu non sono ancora riusciti a trovare l’accordo con il curatore fallimentare di Sogesa per la riconsegna del polo tecnologico? Quali sono stati i problemi che non hanno permesso una rapida soluzione della situazione in essere?
6)    Ci risulta che il Cirsu abbia predisposto un bando unico per il servizio di raccolta porta a porta, con un’attenzione particolare alla tutela dei lavoratori. I sindaci non solo hanno disatteso il bando stesso, ma non hanno neanche osservato le prescrizioni riguardanti il mantenimento della forza lavoro ex Sogesa. Inoltre, ci chiediamo se gli incarichi dati a ditte terze, per la gestione della raccolta, rispettino le disposizioni di legge in materia”.

Secondo gli ex dipendenti “il polo di Grasciano, riconosciuto da sempre come polo strategico, fiore all’occhiello della politica, dovrebbe essere gestito con maggiore trasparenza e lungimiranza. La politica ed i tecnici nominati dovrebbero assumersi maggiori responsabilità verso i cittadini, la collettività ed i malcapitati dipendenti. La mission del Cirsu dovrebbe essere quella di attrarre i rifiuti dell’intera provincia di Teramo, di tutelare l’ambiente, i lavoratori, i cittadini e non di perdere energie in rigidi formalismi, litigi e riappacificazioni con i sindaci di turno. In conclusione, per il bene di tutti, la politica o chi per essa, deve farsi un esame di coscienza. Non si lasciano a spasso decine di lavoratori impiegati in un settore così centrale, come quello dei rifiuti. Pertanto, al fine di individuare soluzioni utili a risolvere le problematiche inerenti l’occupazione, chiediamo un incontro tra Sindacati- Cda Cirsu- Sindaci dei Comuni Soci, sperando di non ascoltare il solito politichese o discorsi meramente accademici. Nel caso dovessimo riscontrare un atteggiamento ostativo, riguardo le nostre richieste, manifesteremo – concludono i lavoratori ex Sogesa – il nostro dissenso nelle forme più incisive ed opportune”.

Al presidio hanno partecipato anche alcuni esponenti locali della Federazione della Sinistra. “Sono all’incirca due anni che i lavoratori del consorzio sono fermi ed in cassa integrazione. Oggi – spiega Marco Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra – gli operai del consorzio sono in presidio davanti all’ingresso e noi non potevamo che essere con loro. Ad oggi la situazione è immobile, gli impianti sono fermi e in malora, il commissariamento non ha dato risultati, i lavori per la discarica sono fermi ed i lavoratori come sempre pagano lo scotto di una gestione fallimentare sulla loro pelle. Mancano ad oggi piani di rilancio e la dirigenza “naviga a vista” senza, apparentemente , saper dare soluzioni ed ignorando ogni nostra proposta. La situazione è di fatto intollerabile. Due anni di promesse da parte dei comuni soci e della regione ma ,ad oggi, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: degrado e disoccupazione. Pochi hanno ancora la voglia di esprimersi sulla questione ritenendola troppo scomoda. Noi no. Noi siamo abituati a far la nostra parte e stare con i lavoratori. Nella mattinata, insieme agli operai, abbiamo deciso di presentare in regione, tramite il consigliere regionale Maurizio Acerbo, un’interrogazione per chiedere chiarezza sulla vicenda Cirsu. Vogliamo sapere cosa si sta facendo, quali sono i piani di rilancio, come si sta procedendo per ripristinare un servizio pubblico efficiente e che dia occupazione. Una parola poi dobbiamo spenderla per questi lavoratori. Si stanno comportando come eroi dei tempi moderni. Non sono modelli o famosi calciatori, ma persone cariche di dignità e rispetto che da anni lottano per il loro lavoro, per i loro diritti in maniera pacifica e civile. Un esempio per tutti noi. Noi saremo – conclude Borgatti – al loro fianco sempre, in ogni lotta”.

 

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